Il fascino dei poeti arabi dell’Arcadia ne “Il teatro della memoria”

(foto Giovanni Alan Fontana)

Apprezzata ieri sera la rappresentazione curata da “La Compagnia dei Normanni”. LE FOTO

MONREALE, 15 gennaio – Ieri sera, nella cornice degli stucchi della chiesa degli Agonizzanti in Monreale, la Compagnia dei Normanni ha messo in scena “il Teatro della Memoria”. Una rappresentazione storico letteraria siciliana dai poeti arabi all’Arcadia, introdotta da un prologo a cura di Ignazia Ferraro.

Due voci narranti, Antonella Gullo e Giacomo Russo, hanno condotto gli spettatori in un viaggio immaginario lungo i secoli, dal periodo arabo e normanno fino all’epoca dei vicerè.
In scena gli attori, in costume dei relativi periodi, hanno dato voce alle varie epoche; Asja e Caterina Albano hanno recito versi di Ibn Hamdis, poeta arabo-siciliano, Anna Leto ed Andra Montalbano hanno interpretato alcune strofe di “Rosa fresca ed aulentissima” di Ciullo D’Alcamo; Salvo Caputo ha recitato una poesia di Jacopo da Lentino; Ivana Bertolino ha recitato “Sicilia miskinedda (di anonimo).
Un doveroso omaggio al poeta monrealese Antonio Veneziano è stato fatto da Sandra Caruso con la poesia “Tutti li cosi vanno a lu pinninu” Salvo Modica con la poesia “Amici amici” ed insieme hanno interpretato “cori chianci” e Rocco Chinnici con “ Di l’ala manca”.
Dello stesso periodo storico un omaggio alla “Baronessa di Carini” con Sandra Caruso, Salvo Modica ed Andrea Montalbano.
Giunti nel 1600 con la peste a Palermo ed a Monreale, Catia Alonso ha interpretato “Rusulia, santa virgini amurusa” canto popolare in onore della Santuzza palermitana; hanno fanno eco, con nostro “Grazia Patruzzu Amurusu” un gruppo di ragazzi (Toti e Francesca Badagliacca, Davide e Matteo Renda e Marco Albano.
Salvo Caputo ha chiuso la recita interpretando “La Vucca” di Giovanni Meli. Marcello Lo Presti (al liuto) e Rocco Chinnici (al flauto dolce) con musiche coeve, hanno accompagnato la rappresentazione. I costumi a cura di Ivana Bertolino ed il coordinamento storico e letterario a cura di Giuseppe Madonia.

 

Le foto sono state scattate da Giuseppe Madonia, che ringraziamo