Gli chef palermitani medaglia d’argento alle Olimpiadi di cucina, fra loro anche quello di un ristorante monrealese
Nel “Culinary Team” anche Benedetto Priolo, prima firma culinaria de “La Taverna del Pavone”
ERFURT (GER), 29 ottobre – C’era anche un po’ di Monreale alle Olimpiadi di cucina, che si sono dvolte nei giorni scorsi ad Erfurt, in Germania, dove Benedetto Priolo, chef dello storico ristorante “La Taverna del Pavone” ha conquistato la medaglia d’argento con il “Culinary Team” Palermo.
Gli chef del palermitano, come riporta il quotidiano on line “Repubblica.it”, sezione di Palermo, in un articolo a firma di Giada Lo Porto, hanno portato a casa una medaglia d’argento nella "Culinary Art" e una medaglia di bronzo nella "Pastry Art". Il punteggio totale ha poi regalato al team una medaglia di bronzo nella categoria “Regional Team". Si sono confrontati più di 1200 professionisti - in squadra o singolarmente - provenienti da una quarantina di paesi di tutto il mondo per ottenere l’assegnazione dell’oro, l’argento o il bronzo olimpico. La squadra siciliana, prosegue Repubblica.it, si è distinta per l’originalità dei piatti e per il fil rouge che li univa tutti, ovvero la scelta delle materie prime di alta qualità che contraddistingue la tradizione siciliana e nazionale.
“Sono soddisfatto del risultato ottenuto - dice Giacomo Perna, presidente dell’associazione – soprattutto se si pensa che le Olimpiadi sono un evento di rilievo mondiale e che il nostro è l’unico team per la provincia di Palermo a partecipare. Un ringraziamento speciale lo rivolgo a tutti, ai componenti della squadra che hanno lavorato con grande sinergia ed impegno notte e giorno per ottenere il migliore dei risultati, un ringraziamento va al dirigente scolastico dell'istituto Piazza, ai docenti presenti e ai ragazzi della scuola che hanno avuto l'opportunità di vivere un'esperienza professionale unica nel suo genere". Quest'anno tra i giurati c'era anche una gradita presenza, quella di Giuseppe Giuliano, membro storico del team, primo siciliano nella storia delle Olimpiadi.
