Lunga vita al circolo Italia, sempre al centro della cultura monrealese

Ieri sera gli auguri di Natale del sodalizio, fra musica e zampognari

MONREALE, 23 dicembre – Grande serata ieri al Circolo di Cultura “Italia “ per lo scambio degli auguri di Natale tra i soci del passato e le nuove figure del sodalizio ,con la presenza di numerose ragazze e mamme e tanti cittadini attratti dalle luci e dalle note musicali inneggianti ad un Natale più sereno e lunga vita al sodalizio.

Ad allietare la serata le ciaramelle e le note intonate del pianoforte con Manuela Quadrante . Le parole del presidente Lillo Aricò, fra le pareti del Liberty hanno ancora una volta proiettato il circolo tra le realtà artistiche di Monreale, e perché no, di chi ama la cultura senza limiti di appartenenza. Al circolo sono arrivati pure gli auguri del sindaco Piero Capizzi.
Si parla sempre di quest’angolo di città da custodire come un pezzo di storia, come una istituzione che ha trovato in tutte le amministrazioni che si sono succedute la capacità di non scalfire i progetti di richiamo alle problematiche di Monreale, lontano dalle beghe politiche, ma esclusivamente per il bene della storia della città normanna. E’ stata ricordata l'attuale denominazione di "Circolo di Cultura Italia" preceduta, da quella di "Circolo Savoia", battezzato "Circolo Italia" e nel 1966 l'assemblea accolse la proposta di aggiungere al suddetto titolo la parola "cultura".

Non è mutata, invece, l'ubicazione che da cent'anni resta quella del piano terreno del Municipio, lato sinistro: una sala di intrattenimento e di lettura bene illuminata da lampadari e appliques, un arredamento liberty, divani e poltroncine, una specchiera, un pianoforte, il televisore, tende e quadri alle pareti e tavoli da gioco nella stanza accanto.
L'edificio, costruito nel '400 nella logica della reciproca compenetrazione tra edilizia religiosa e civile, è contiguo al Palazzo Reale già dimora di campagna e riposo di caccia dei re normanni, preesistente alla fabbrica abbaziale. Esso si affaccia sulla Piazza del Senato (l'attuale piazza Vittorio Emanuele) sistemata intorno al 1880 dall'impresa Giovanni Rutelli sotto la direzione dell'architetto Ernesto Basile, lo stesso che, alla morte del padre Giovan Battista Filippo, era sub-entrato alla direzione dei lavori del Teatro Massimo di Palermo.

Ed è il palermitano Mario Rutelli (1859-1941) - artefice della Fontana romana delle Naiadi, in piazza Esedra) l'autore della Fontana del Tritone (il Pupo per i monrealesi), sita nel 1881 al centro della piazza Vittorio Emanuele, raffigurante il corpo di un giovane (teso a spirale, emergente dalla vasca circolare che in uno sforzo sovrumano vince la furia bestiale di tre draghi appena sottomessi dei quali lega con una corda le code), simbolo della vittoria dell'uomo sul peccato e sulle forze brute della natura.