L’Ars approva una mozione sulla decadenza dei sindaci “senza bilancio” e riapre la partita

L’Anci chiede di posticipare l’entrata in vigore della norma

PALERMO, 3 dicembre – Una puntata nuova, forse inaspettata, si aggiunge alla vicenda che riguarda la decadenza degli amministratori comunali in caso di mancata approvazione del bilancio. Dopo il parere espresso dal Cga qualche mese fa, adesso interviene direttamente l’Assemblea Regionale Siciliana.

I deputati dell’Ars, infatti, hanno approvato una mozione che sancisce la decadenza dei sindaci proprio quando il Consiglio comunale decida di non approvare il documento contabile. Va ricordato che proprio questa vicenda è stata ampiamente dibattuta a Monreale, quando, nella seduta dello scorso 4 ottobre, l’amministrazione Capizzi aveva rischiato di andare sotto al momento dell’approvazione del consuntivo 2015, dal momento che l’area del Pd che era passata all’opposizione aveva detto no alla delibera. In quella circostanza, però, l’approvazione del consuntivo era avvenuta grazie al contributo inaspettato dei consiglieri di “CambiAmo Monreale”, Giuseppe Guzzo ed Antonella Giuliano.

Successivamente, però, l’intervento del Cga aveva interpretato la norma, affermando che una eventuale decadenza sarebbe stata da intendere solo per le amministrazioni comunali “nuove” e non per quelle già in carica.
Adesso sulla questione l’Anci Sicilia esprime grande preoccupazione circa gli effetti che potrebbero derivare dall’approvazione, avvenuta ieri in ARS, di una mozione in materia di decadenza dei sindaci a seguito della mancata approvazione del bilancio.
“Quello degli effetti derivanti dall’attuazione del comma 2 bis dell’articolo 5 della legge regionale 11 agosto 2016 n. 17 è un tema sul quale siamo già intervenuti e che speravamo fosse definitivamente risolto”. Hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia.

“Ferme restando le legittime competenze del Parlamento regionale siciliano, ritenevamo e riteniamo- continuano Orlando e Alvano - che intervenire in corso di mandato dichiarando la decadenza di un sindaco rappresenti, come ha correttamente sottolineato il CGA, un ‘cambio delle regole del gioco in corso di partita’ con significativi effetti ‘sulle scelte dei cittadini elettori’. A ciò si aggiunga che proprio il Governo e il Parlamento siciliano sono perfettamente a conoscenza della delicatissima condizione finanziaria dei comuni dell’Isola e delle serissime difficoltà che nelle singole amministrazioni si stanno riscontrando per l’approvazione dei bilanci”. Aggiungono Orlando e Alvano.

“Non è affatto un caso, infatti, che ben 120 comuni (ovvero un terzo) non ha ancora approvato il bilancio di previsione 2016 e che nel corso di quest’anno sia cresciuto in maniera esponenziale il numero degli enti che ha dichiarato dissesto finanziario, – prosegue il segretario generale Alvano - Proprio per queste stesse ragioni il Parlamento regionale ha ritenuto importante approvare, in fase di assestamento, una norma per consentire la stipula di un mutuo di 65 milioni da destinare ai comuni siciliani”.
“In questo contesto particolarmente complesso e al netto della legittima ed ordinaria dialettica tra amministrazione e minoranza in ogni singolo comune, riteniamo particolarmente pericoloso esporre le amministrazioni ad un ulteriore elemento di instabilità ed è per questo che invitiamo il Governo ed il Parlamento regionale a ripensare la norma prevista dalla legge 17/2016. - Conclude il presidente Orlando.- Nelle more che ciò avvenga invitiamo i sindaci, come già fatto nel passato, ad avviare ogni iniziativa legale per contestare l’applicazione di tale disposizione sapendo che l’Anci Sicilia sarà al loro fianco”.