Il caos in casa Pd, la lettera aperta del tesoriere cittadino Biagio Cigno

Biagio Cigno

Appello ai vertici provinciali e regionali del partito per “normalizzare” la situazione

MONREALE,7 dicembre – La “vacatio” dei vertici del partito locale, il disagio degli iscritti e, più in generale, lo stato di caos che regna sovrano all’interno del Pd di Monreale sono la sintesi della lettera aperta che Biagio Cigno scrive ai livelli provinciali e regionali dei Dem.

Nella sua missiva Cigno, componente del direttivo, che fino alle dimissioni del segretario Toti Zuccaro svolgeva il ruolo di tesoriere, fa una lunga disamina sugli accadimenti degli ultimi mesi che hanno caratterizzato la vita del partito, auspicando che questo stato di impasse possa trovar al più presto una soluzione.

“La presente per evidenziare il disagio che percorre la stragrande maggioranza degli iscritti al Partito Democratico del Circolo di Monreale – afferma Cigno nella sua nota – che a tutt’oggi si trovano senza guida e senza indicazioni certe del partito cui ci onoriamo appartenere.Ma procediamo con ordine: Il 9 maggio scorso, il sindaco Piero Capizzi, che abbiamo sostenuto fortemente in campagna elettorale, ha manifestato la volontà di procedere ad un rimpasto della giunta al fine di rilanciare maggiormente l’azione amministrativa.

Ci si è barcamenati per lunghi mesi in sterili riunioni che vedevano contrapposti vari schieramenti del Partito, culminate con le dimissioni del segretario cittadino, Toti Zuccaro, avvenute il 15 settembre. Da allora e diverse riunioni si sono svolte anche presso la sede del partito a Palermo, con addetti ai vari schieramenti, anche con non iscritti al Partito, senza trovare una soluzione.
Mai si è cercato da parte degli organismi superiori un dialogo con gli iscritti di Monreale preferendo interloquire con coloro che appartenevano a ben precisati interlocutori politici. Lo scorso 11 ottobre il sindaco Capizzi, ufficializza una nuova giunta, cambiando solamente tre assessori di cui due del Pd. I punti di rilancio dell’azione amministrativa su cui doveva giustificarsi il rimpasto sono rimasti oscuri ed a molti ciò è sembrato un semplice cambio di ruoli.

Ad aggravare la situazione si è notato il riconoscimento da parte del PD provinciale e regionale di alcuni consiglieri comunali che prima erano in dissidenza con il circolo cittadino e il non riconoscimento dei nuovi assessori cui non è seguita una esplicita sconfessione ed espulsione dal partito.
A sostenere il sindaco in questa nuova fase – dice ancora Cigno – vi sono 6 consiglieri eletti nel PD e che lo hanno sostenuto fino ad adesso, mentre 5 consiglieri di cui 2 che fino ad ieri sostenevano il sindaco, adesso si trovano tra le fila dell’opposizione.

In consiglio comunale ci si ritrova con un capogruppo del PD riconosciuto dal Partito a Palermo e non riconosciuto invece a livello istituzionale locale. Mentre, sempre a livello istituzionale, viene riconosciuto un capogruppo del PD ma non riconosciuto a livello provinciale/regionale. Come confusione e complicazione non possiamo lamentarci.
Allo stato attuale il circolo cittadino si trova senza una guida e non si è provveduto ad eleggere o nominare un commissario/reggente, certamente perché impegnati nella battaglia referendaria, battaglia referendaria che a Monreale ha visto completamente assente il Partito tranne sporadiche iniziative avviate dal Circolo di Cultura Italia (con l’assenza non giustificata benché concordata dell’esponente del SI), con un dibattito organizzato dalla testata giornalistica Filo Diretto che ha visto i rappresentanti del SI, Michele Bruno e il rappresentante del NO, Gaetano Armao allontanarsi, per altri impegni, dopo aver fatto l’introduzione, ed un’altra iniziativa effettuata solamente dal Comitato Promotore del NO nella persona del professore Domenico La Porta.

Gli iscritti al Partito Democratico di Monreale attendono fiduciosi che le segreterie provinciale e regionale si facciano avanti in un confronto con gli stessi iscritti e trovare una soluzione che consenta al Partito di essere concorde ed unitario al fine di portare avanti tutte le iniziative necessarie oltre che ad un rilancio dell’azione amministrativa a far si che il nostro ruolo non sia subalterno ma protagonista.
Per concludere, ci si aspetta la nomina di un commissario/reggente che guidi il circolo in questo periodo e conduca il circolo al congresso per eleggere i suoi organismi statutari.
Ultima cosa: a gennaio 2016 sono state consegnate e regolarmente pagate le tessere relative a 240 iscritti, ma le stesse non sono state a distanza di un anno distribuite. Chi si attende?”