Protesta dipendenti Ato: ieri sei manifestanti fermati, oggi processati per direttissima

Oggi sono stati rimessi in libertà. Il 13 luglio la nuova udienza

PALERMO, 27 giugno – Si è conclusa con il bilancio di sei fermi l’azione che ieri pomeriggio ha visto protagonisti i dipendenti Ato, che a piazza Canale hanno bloccato il traffico, protestando contro l’ennesimo rinvio del loro ritorno in servizio nell’ambito della società di scopo “Belice Impianti srl”.

Oggi si è celebrato il processo per direttissima, dopo che ieri i carabinieri della Compagnia di Monreale, intervenuti sul posto, avevano identificato e fermato sei manifestanti. Davanti al giudice Erika Di Carlo della seconda sezione penale del tribunale di Palermo, si sono presentati: Alfredo Pupella, 34 anni, Giuseppe Giaccone 43, Angelo Vassallo 39 anni, Luigi Sanniu 31, Salvatore Paterna, 52 e Salvatore Bruno 46 anni. Tutti e sei erano difesi dall’avvocato Daniela Spinnato.

In sede di udienza, nella quale gli operai Ato erano imputati di violenza privata, con l’aggravante del “più numero di persone”, il giudice ha disposto la convalida del fermo, contestando ai manifestanti il fatto di avere arrecato disagi alla cittadinanza, a causa del blocco stradale attuato, durante il quale non sono mancati i momenti di tensione.

I dipendenti si sono scusati per i disagi procurati, sottolineando come il loro fosse un gesto dettato dalla disperazione. Il magistrato ha, quindi rinviato la trattazione del merito all’udienza del 13 luglio prossimo.

Il giudice Di Carlo, contestualmente, ha deciso di non applicare nei confronti dei sei fermati nessuna misura cautelare, rimandandoli, pertanto, a casa in stato di libertà. Il piemme Claudio Camilleri, invece, aveva chiesto l’obbligo di firma.