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Dopo 64 anni giustizia per Damiano Lo Greco: seppellito tra i martiri di Portella

Il funerale si è svolto sabato mattina a Piana degli Albanesi

PIANA DEGLI ALBANESI, 2 marzo - Una piccola bara avvolta nella bandiera della pace. Si sono celebrati così i funerali di Damiano Lo Greco, il bracciante agricolo ucciso dalle forze dell'ordine nel 1951. L'iniziativa arriva 64 anni dopo grazie all'impegno dell'associazione "Portella della Ginestra".

Lo Greco venne ucciso durante una carica dei carabinieri. Era il 18 gennaio del 1951. Quel giorno a Piana degli Albanesi si tenne una manifestazione contro l'intervento bellico in Corea. Un colpo di moschetto raggiunse Lo Greco, che morì alcune ore dopo. La salma venne tumulata manu militari per presunte ragioni di ordine pubblico. "Fu un atto disumano impedire la presenza dei familiari", ha ricordato ieri il figlio Serafino, che all'epoca dei fatti aveva 11 anni.

A benedire i resti, disseppelliti nei giorni scorsi, sono stati ieri don Luigi Ciotti e l'archimandrita Antonino Paratore. I funerali sono stati celebrati nella Cattedrale San Demetrio Megalomartire davanti a centinaia di persone, tra cui Italo Tripi della Cgil, l'artista Ettore De Conciliis, il regista Aurelio Pes e alla significativa presenza dei carabinieri. Da oggi il "martire per la pace" Lo Greco riposa accanto ai martiri di Portella della Ginestra. "Abbiamo fatto realizzare – ci dice il sindaco Vito Scalia – una tomba monumentale all'interno della cappella". Per Matteo Mandalà, presidente del consiglio comunale,"si è reso giustizia, onore e umanità".