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È allarme cinghiali a San Martino delle Scale: esemplari arrivati fin quasi il centro abitato

I residenti preoccupati: "Devastano tutto, noi abbiamo paura"

MONREALE, 5 marzo – E’ allarme cinghiali a San Martino delle Scale, dove diversi esemplari si sono spinti fino a pochi passi dal centro abitato, nella zona compresa tra la piazza della frazione ed il cimitero.

Ed è paura tra i residenti, alcuni dei quali rinunciano a recarsi nelle campagne per timore di fare “brutti incontri” e trovarsi di fronte i grossi esemplari di questi animali selvatici.

La questione, spiegano alcuni abitanti, nasce dalla disposizione della Ripartizione Faunistica Venatoria della Regione, che ha disposto il ripopolamento dei cinghiali nella zona di Monte Cuccio, consentendo la caccia ad un periodo limitato, compreso tra il 1° novembre ed il 31 gennaio. Da lì i branchi si sono spinti molto più avanti, andando a lambire adesso le zone abitate.
Un provvedimento che, considerata la prolificità della specie, ha determinato una moltiplicazione esponenziale degli esemplari, che adesso minacciano pesantemente il circondario.

Va considerato, infatti, come le femmine di cinghiale vadano “in estro” dalle due alle tre volte l’anno, sformando ogni volta dai 4 ai 6 cuccioli. E proprio in presenza della prole questi mammiferi diventano più aggressivi.
“Oggi ce li ritroviamo nei terreni privati - afferma Rosario Messina, uno dei cittadini di San Martino che ha sollevato il caso - con un danno alle colture, ai terrapieni, ai canali di scolo delle acque che abbiamo costruito con tanti sacrifici. Abbiamo inoltre la paura di non sapere come reagiscono questi animali quando sono con la loro prole. Questi cinghiali, tra l’altro possono facilmente arrivare nelle strade principali del paese. Da noi distano appena a cento metri possono e creare così problemi seri alla sicurezza, alla viabilità”.

Una delle soluzioni che i residenti chiedono e per la quale è quella dei “selecontrollori”, cioè addetti opportunamente formati, in grado di rendere possibile un abbattimento controllato dei cinghiali, di concerto con l’Asp di Palermo, che dopo aver certificato l’assenza di malattie, potrebbe autorizzare lo smaltimento della carne, magari con la creazione di un prodotto tipico della zona.