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Monreale, se fare pipì può costare due euro

Chiusi i bagni pubblici, per i bisogni necessario entrare al "Guglielmo"

MONREALE, 28 giugno - Tempo d’estate,tempo di turisti. Da un excursus tra i luoghi di maggiore importanza per il turismo culturale spicca naturalmente l’itinerario “arabo normanno “, il più battuto da gruppi e crocieristi di turno.

Ci si accorge, però,ahimè, che la tradizione islamica di istituire i bagni come un forte elemento di socializzazione è stata abbandonata del tutto. Prendiamo ,per esempio, il piano della cattedrale dove ogni giorno centinaia di visitatori sostano per ammirare la tanto decantata basilica di Guglielmo. Dopo la visita al monumento, i malcapitati che affannosamente necessitano dei servizi pubblici si vedono costretti a chiedere aiuto agli esercizi pubblici, che gentilmente offrono i loro servizi con vero senso di ospitalità, sino a quando la riserva d’acqua lo permette.

Da quando, oltre 10 anni, sono stati chiusi i bagni sotterranei in piazza Guglielmo, perché non più praticabili, il problema non è stato affrontato, anzi ignorato, anche dopo l’avvenuto sequestro dei bagni all’interno dell’antivilla chiusi dall’agosto dell’anno scorso. E così, da questo punto di vista, che non è poco, a Monreale si ignora che l’ospitalità per un turismo di massa, è una cosa seria e necessita di un programma adeguato, a partire dai bagni con la disponibilità principale per le persone diversamente abili. Servono, quindi, competenze ,conoscenza, attenzione alle esigenze dell’ospite, rispetto per la sua cultura ed i turisti scoprono di avere in comune un primo,impellente problema: dove fare pipì, poiché l’unico bagno raggiungibile, oggi, si trova a circa 60 metri, all’interno del complesso monumentale, del quale è possibile usufruire solamente se viene pagato un ticket di due euro che risponde alla visità al museo, o meglio: dei locali disponibili in questo periodo, in attesa della fruizione completa dopo i lavori, che probabilmente occuperanno tutta l’estate.

Da rilevare che in media i visitatori sostano qui per un’ora e mezza al massimo, visitano il duomo, il chiostro e poi vanno via. Per cercare di trattenere il movimento di comitive e visitatori “in proprio” un gruppo spontaneo di commercianti ha chiesto all’assessore al Turismo Ignazio Zuccaro di creare migliori condizioni di accoglienza “perché –hanno detto i gestori di esercizi pubblici - per quello che racchiude, Monreale non può e non deve accontentarsi di briciole o di obiettivi minimi, ma deve costruire attorno alla sua realtà monumentale, il proprio futuro a partire dai servizi a carattere generale".