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La Corte dei Conti bacchetta il Comune: “Prospettazione tutt’altro che chiara ed organica”

“Circostanze che non inducono all’ottimismo”

MONREALE, 4 maggio – La deliberazione della Corte dei Conti relativa alla seduta del 24 marzo 2016, ha confermato la bacchettata già impartita al sindaco Piero Capizzi e al segretario generale Domenica Ficano, in sede di adunanza, per la prima verifica semestrale del Piano di rientro pluriennale, successiva alla sua approvazione.

Soprattutto per quel che riguarda l’esposizione debitoria rispetto agli obiettivi di rientro, il Collegio ha osservato che questa “non risulta quantificata in modo certo e definitivo, essendo oggetto di continue ridefinizioni, a seguito di non meglio definite “ipotesi di trattative in corso”. I magistrati contabili hanno accertato scostamenti della gestione, rispetto alle previsioni di entrate, spese e debiti da ripianare, riservandosi verifiche più approfondite nel secondo ciclo di controllo.
Secondo quanto scrivono i giudici, le criticità evidenziate all’approvazione del Piano restano inalterate, o, per lo meno, non se ne apprezzano in modo evidente significativi progressi.

“La prospettazione dell’Ente – si legge nella deliberazione – tutt’altro che chiara ed organica, non ha consentito in sede istruttoria un efficace raffronto fra le misure programmate e quelle attuate, rendendo particolarmente difficoltose le valutazione sul processo di risanamento intrapreso e sul superamento dei profili problematici indicati nella deliberazione di approvazione del Piano. Dall’esame del succinto documento, sono emerse, comunque, diverse incongruenze e criticità che, ai fini di una ponderata valutazione, hanno reso necessaria l’acquisizione di ulteriori informazioni con riferimento alla quantificazione dell’esposizione debitoria e del disavanzo, all’attuazione delle previsioni di entrata e di spesa, nonché agli equilibri complessivi”.

Non mancano “le tirate d’orecchio” anche al Collegio dei Revisori dei Conti del comune, “appare evidente che le funzioni intestate a questo fondamentale organo di controllo interno, in posizione di necessaria ed effettiva terzietà ed indipendenza, non si limitano alla mera trasmissione, bensì anche alla stessa redazione della relazione semestrale, la quale deve necessariamente contenere valutazione autonome rispetto a quelle fornite dagli organi di amministrazione attiva, direttamente coinvolti nella fase gestionale. Gli elementi conoscitivi che l’Organo di revisione ritiene di fornire devono essere esposti con chiarezza ed esaustività al fine di mettere il proprio interlocutore istituzionale nelle condizioni di monitorare l’andamento del riequilibrio”.

Dal complesso documento emerge una curiosità che riguarda la contrazione della spesa pubblica di oltre 7 milioni di euro nel 2015, a fronte del calo di entrate.
“Tali circostanze – si continua a leggere – non inducono a nutrire ottimismo, soprattutto per la mancanza di motivazione in ordine a scostamenti, così rilevanti sul versante della spesa. Una contrazione così radicale dei volumi di esborso rispetto agli andamenti previsti nel Piano, costituisce un evidente fattore di anomalia, soprattutto se dovessero insorgere nuovi debiti fuori bilancio, in grado di ripercuotersi in modo negativo sui futuri equilibri, compromettendo l’azione di risanamento”.
Il segretario comunale Ficano, in sede di adunanza, è stata interpellata sul punto e ha escluso nuovi debiti, al di fuori di quelli contenuti sul Piano.
“Tale circostanza – scrivono i giudici contabili – sarà verificata nei successivi cicli di monitoraggio”.