Fabio Billetta - amministrative 2024

Nel 2012 il Comune intascò mezzo milione di euro per la manutenzione della circonvallazione: che fine ha fatto?

Le somme, derivanti dalla vittoria in un contenzioso, non vennero mai utilizzate per quello scopo

MONREALE, 25 luglio – Si è fatto un gran parlare in questi giorni delle pessime condizioni di tante delle strade del territorio monrealese e dei limiti di velocità che, proprio per questo motivo, il Comando di Polizia Municipale ha ritenuto di dover fissare su alcuni tratti particolarmente a rischio.

La questione, come spesso accade, ha suscitato un vespaio di polemiche ed ha visto cittadini (giustamente) adirati per dei limiti che, ancorchè ritenuti necessari per la sicurezza stradale, risultano essere fortemente limitativi per una normale e libera circolazione stradale. Il dibattito, a volte incanalato nei corretti canoni della dialettica, a volte un po’ scomposto, si è trasformato pure in un terreno di scontro politico grazie all’intervento di consiglieri comunali ed ex politici locali.

Dibattito che ha dimenticato, probabilmente, la natura tecnica dei provvedimenti, frutto di valutazioni – giuste o sbagliate che siano – fatte dagli uffici preposti e che quindi poco o nulla hanno di scelta politica.

Una considerazione, però, va fatta per quel che riguarda la circonvallazione, strada oggetto di un provvedimento limitativo della velocità (30 km/h) a causa delle cattive condizioni del manto stradale. Proprio l’arteria (la strada statale 186), infatti, nel tratto che ricade nel Comune di Monreale, è stata qualche anno fa terreno di scontro legale tra l’amministrazione comunale e l’Anas, alla quale il Comune aveva chiesto un maxi risarcimento quale indennità di manutenzione che l’azienda delle strade avrebbe dovuto corrispondere e che, invece, non aveva corrisposto. I due enti si scontrarono in tribunale nel 2007 quando l’amministrazione di allora, a guida Toti Gullo, mosse azione legale contro l’Anas chiedendo il pagamento di 1.100.000 euro, oltre interessi e rivalutazione monetaria.

La causa, nella quale il Comune era rappresentato dall’avvocato Carlo Comandè, si concluse il 12 maggio 2010, quando il giudice Fabio Di Pisa, appartenente alla terza sezione civile del tribunale di Palermo, diede ragione nella sostanza al comune di Monreale, condannando l’Anas al pagamento della somma di 492 mila euro, oltre interessi legali e spese processuali, per un totale di 556.601,85 euro che il municipio intascò il 14 marzo 2012 grazie all’emissione di un bonifico da parte dell’Anas.

Tale somma, però, che per la verità non aveva una destinazione vincolata, da quanto ci risulta, non è stata mai impiegata per effettuare degli efficaci interventi di manutenzione lungo l’arteria pur essendo stata pagata per questo, ma utilizzata nelle pieghe del bilancio 2012 per far fronte ad altre necessità, magari altrettanto importanti. E questa sì che, invece, è una scelta politica. Probabilmente adesso la circonvallazione non presenterebbe i problemi che ha e le limitazioni di velocità (perlomeno in questa forma) non sarebbero necessarie. “Chi parla oggi – commenta irritato il sindaco Piero Capizzi – probabilmente dimentica di fare preventivamente un esame di coscienza perché quando si sarebbe potuto fare qualcosa per le condizioni della circonvallazione non è stata fatta, nonostante le somme a disposizione ci fossero. Capisco le lamentele dell’uomo della strada che non conosce i fatti, ma quelle di chi ha svolto incarichi di rilievo nella macchina comunale, molto meno”.