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Palermo, "Pieno troppo caro" ed uccide il benzinaio

La Polizia incastra Mario Di Fiore, ritenuto responsabile di omicidio

PALERMO, 23 giugno - La Polizia di Stato ha individuato e fermato Mario Di Fiore, 63enne palermitano, incensurato, per aver freddato con un solo colpo di pistola il dipendente di un distributore di carburanti, sito nel centro del capoluogo siciliano.

Poliziotti appartenenti alla III e alla VI sezione ( Omicidi e Criminalità Diffusa) della locale Squadra Mobile, nella serata di ieri, a seguito di articolate, certosine ed incessanti indagini, hanno fermato il responsabile, accusato del reato di omicidio aggravato da futili motivi.
L’indagine, condotta per lo più con metodi tradizionali, dagli investigatori della Squadra Mobile, ha avuto inizio grazie ai pochi dettagli raccolti nell’immediatezza dei fatti. Gli unici dati certi da cui sono partiti gli investigatori della Squadra Mobile, sono stati la descrizione parziale del presunto colpevole (un uomo di 60 anni circa, con i baffi), fornita dallo stesso benzinaio, prima di perdere conoscenza e l’auto con cui l’assassino sarebbe successivamente fuggito (una Fiat modello Grande Punto di colore scuro).
Dalle immagini dei filmati delle telecamere di video sorveglianza visionate dagli inquirenti nelle ore successive all’efferato delitto, è emersa un’autovettura corrispondente a quella segnalata. La targa del citato mezzo non del tutto visibile, posta sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori, è stata esaminata, controllata e confrontata con oltre 15.000 targhe, finchè non si è giunti ad una, di cui l’intestatario risultava essere un uomo, residente a Palermo, di 63 anni.
L’uomo rintracciato subito dopo presso la sua abitazione, messo sotto torchio dagli investigatori, è crollato ed avrebbe ammesso di avere sparato un colpo di pistola, per il prezzo del pieno di benzina che gli sarebbe sembrato troppo caro.
Nell’ambito della medesima attività investigativa, i poliziotti hanno sequestrato l’arma utilizzata per la commissione del delitto, una pistola semi automatica calibro 7,65, illegalmente detenuta, 12 cartucce calibro 7,65 della stessa tipologia di quella esplosa durante l’agguato.