Call center: a rischio 2500 addetti Almaviva, sciopero in Sicilia

Sindacati: “Dramma sociale e Regione immobile”

PALERMO, 27 novembre – Restano altissime la tensione e la preoccupazione tra i dipendenti del call center Almaviva. In ballo c'è il futuro di 2.500 persone, ma il rischio è quello di un effetto domino in un azienda che in Sicilia conta circa 6 mila addetti tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori a progetto.

Appena due giorni fa, le parti sociali hanno incontrato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano. Un vertice durante il quale gli esponenti sindacali della Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Ugl Palermo hanno ribadito la richiesta di un incontro urgente al presidente della Regione Rosario Crocetta, agli assessori alle Attività produttive e al Lavoro, ai sindaci di Palermo e Catania e al management di Almaviva Contact, per risolvere definitivamente la grave situazione che mette a rischio migliaia di lavoratori.

“Con grande senso di responsabilità – dichiarano i vertici della Cgil, Cisl, Uil e Ugl – i lavoratori hanno anche accettato i contratti di solidarietà, a dimostrazione palese di una volontà che ricerca continuità di occupazione, radicamento sul territorio e sviluppo aziendale. Oggi, però, restano alte la tensione e la preoccupazione tra i dipendenti, che vedono il loro futuro occupazionale sempre più in bilico. Nonostante le nostre rivendicazioni e l'attenzione chiesta per la risoluzione del problema – concludono i sindacalisti - la Regione resta immobile. Il Governo Crocetta non ha battuto un colpo e quello che si prefigura è un vero e proprio dramma sociale”.

I sindacati, che da tempo ormai hanno attivato un percorso di assemblee con i lavoratori, che soltanto a Palermo sono oltre 5 mila, con un’anzianità di servizio in molti casi superiore ai dieci anni, hanno – quindi - deciso un pacchetto di 24 ore di sciopero, per protestare con vigore contro un “imbarazzante immobilismo".