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Cantina Kaggio, consegnati i lavori: diventerà un centro di stoccaggio

Oggi è avvenuta la cerimonia di consegna alla presenza delle autorità

MONREALE, 16 aprile - Nella cantina Kaggio confiscata a Totò Riina, piu' di 20 anni fa, sorgerà un centro aziendale, che servira' come centro di stoccaggio per la commercializzazione dei prodotti delle coop sociali Lavoro e Non Solo, Libera Terra e Placido Rizzotto che gestiscono altri terreni e beni confiscati in quello stesso territorio.

Il progetto già finanziato, con fondi del PON Sicurezza 2007 – 2013 -per un importo di 2 milioni 77 mila euro, è stato realizzato dall'architetto Enzo Affranchi che si occuperà anche della direzione dei lavori che saranno realizzati dal raggruppamento temporaneo di imprese, costituito dalla Cofedil e dalla Tecno Costruzioni.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consorzio "Sviluppo e Legalità" Filippo Di Matteo che voluto leggere un messaggio del prefetto Giancarlo Trevisone, che nel corso della sua guida alla Prefettura di Palermo, si pose come obiettivo il riutilizzo di questa struttura e riusci' ad ottenere il finanziamento da parte del Ministero dell'Interno. La cantina confiscato a Salvatore Riina e Bernardo Brusca, fa parte dell'ex feudo Pietralunga.

Alla consegna dei lavori, che si è volta stamane davanti la sede della Kaggio, hanno preso parte fra gli altri,il presidente del Consorzio Filippo Di Matteo sindaco di Monreale, l'assessore alla Cultura Lia Giangreco, il Vicario-Coordinatore della Prefettura di Palermo Maria Rosa Trio, il sindaco di San Giuseppe Jato Davide Licari, il direttore del Consorzio Lucio Guarino, il comandante del Gruppo carabinieri Monreale,tenente colonnello Pierluigi Solazzo e il comandante della Compagnia, capitano Paolo Del Giacomo e i rappresentanti delle Cooperative sociali Libera Terra, Lavoro e Non Solo e Placido Rizzotto.

"Una storia lunga e travagliata – ha dichiarato il presidente Di Matteo - quella del complesso aziendale Kaggio, sito in una delle zone calde della Sicilia e utilizzato negli anni 80 dal clan dei corleonesi. Il 21 agosto 2009 , grazie ad una delibera della mia giunta abbiamo assegnato il complesso immobiliare di 15.000 metri quadri al Consorzio Sviluppo e Legalità il quale, coerentemente con il progetto di riutilizzo per finalità sociali e occupazionali dei terreni agricoli e dei fabbricati rurali confiscati nell'Alto Belice Corleonese a Cosa nostra, ha ritenuto di recuperare e reinserire nel circuito produttivo il complesso immobiliare per destinarlo a Centro aziendale e di sperimentazione al servizio delle attività consortili sui beni confiscati".

"L'intervento progettuale – ha aggiunto il direttore del Consorzio Lucio Guarino -coerente con le linee ed i principi generali che governano il Programma operativo nazionale Sicurezza per lo sviluppo Obiettivo convergenza 2007 2013 finalizzati alla diffusione e al rafforzamento della cultura della legalità. Il Progetto prevede la rifunzionalizzazione del bene architettonico da destinare a centro aziendale delle Cooperative che gestiscono per conto del Consorzio il complesso dei terreni agricoli confiscati ai "corleonesi", naturale completamento della filiera già gestita dalle stesse".