Fabio Billetta - amministrative 2024

"Autonomia e Libertà" rinuncia al ricorso al Tar, il Consiglio comunale rimane inalterato

Domani ci sarebbe stata l'udienza sull'ammissibilità dell'azione

MONREALE, 23 ottobre – Non cambia fisionomia il Consiglio comunale. La lista "Autonomia e Libertà", che alle amministrative del 25 maggio scorso aveva sostenuto la candidatura di Piero Capizzi, ritira il ricorso al Tar al quale si era rivolto, chiedendo il riconteggio dei voti.

La decisione è stata resa nota oggi, vale a dire alla vigilia della seduta con la quale la seconda sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia avrebbe dovuto decidere l'eventuale ammissibilità del ricorso presentato dai responsabili della lista. "Fin dal primo momento – afferma Guido Gulì, uno dei responsabili del movimento – avevano detto che ci avremmo pensato. Adesso siamo pervenuti alla conclusione di ritirare il nostro ricorso per non turbare gli equilibri della maggioranza e non creare tensioni. Il nostro accordo prevede che si vada avanti d'accordo con le altre forze politiche che sostengono la maggioranza che sostiene l'azione amministrativa di Piero Capizzi".
"Autonomia e Libertà", con il ricorso presentato dopo la proclamazione degli eletti chiedeva l'annullamento del verbale di proclamazione del 12 giugno scorso. Quello che, in pratica, determinava la composizione dell'attuale consiglio comunale
La lista, va ricordato, non aveva superato lo sbarramento del 5 per cento, imposto dalla legge, non ottenendo, per questo motivo, nessuna rappresentanza in Consiglio comunale.
I voti ottenuti erano stati 962, per una percentuale del 4,73 per cento. Un numero, pertanto, insufficiente per ottenere un seggio in aula consiliare.
I presentatori del ricorso, però, sostenevano che ci sarebbero stati degli errori nel conteggio dei voti. Errori determinanti, senza i quali la soglia del 5 per cento sarebbe stata superata. Numeri non di poco conto, se – come sostenevano i ricorrenti – il risultato finale per la lista sarebbe potuto essere quello di 1.378 voti, contro i definitivi 962. Un numero, pertanto, idoneo a far scattare i seggi consiliari.
Un eventuale ed ormai tramontato successo di fronte al Tar avrebbe comportato una "rivoluzione della "geografia" consiliare. Avrebbe potuto assegnare ad "Autonomia e Libertà" tre consiglieri, a danno di "Alternativa Civica" e del Partito Democratico, le altre due liste che avevano sostenuto Capizzi alle amministrative. La prima lista avrebbe perso due consiglieri: Francesco Barna e Gery Valerio, i Democratici, invece, si sarebbero visti privati di Aurelia Di Benedetto.