Involtini di pasta alla Norma

 

"I chiacchiri su chiacchiri e i maccaruni su chiddi ca incunu a panza"

La cucina della tradizione siciliana è impregnata ru ciavuru d'intrecciate dominazioni. Un trionfo di colori, sapori, odori che una volta conosciuti entrano dentro prepotentemente parlando di una terra arricchita, nel corso dei secoli, di svariate e complesse tradizioni culinarie.

In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, infatti, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so'. L'amore e la passione dei siculi però sono riusciti a completare e definire un quadro meraviglioso.

Una terra che, seppure "torturata" da mille problematiche sociali e non, nonostante tutto, continua a respirare aria di tradizione, di grande capacità artigianale, di spirito imprenditoriale e voglia di far assaporare il piacere di vivere a chiunque ne sia interessato. La prima manifestazione del temperamento siculo, neanche a dirlo, si presenta a tavola, dove regnano sovrani colori, i sapori ma anche evidenti contraddizioni. Contraddizioni? Sì, proprio così. E' stata e credo rimarrà sempre una terra tradizionalmente "affollata" e forse proprio per questo, desiderosa - sotto taluni aspetti - di momenti da "gustare"in solitudine.

Leggendo Camilleri e le azioni del commissario Montalbano, infatti, lasciandomi trasportare dall'amore che l'autore infonde nel descrivere il rituale del pasto, ho scoperto la diversità di comportamento di un siciliano a tavola. Il pasto è una cosa sacra per tutti ma, come manifesta il comportamento del noto commissario, a volte lascia intravedere uno spaccato del contraddittorio temperamento siculo. Belli, anzi "bellissimi" i pranzi e le cene fatte di tavolate enormi...non le disdegna nessuno, ogni tanto. Ma il quotidiano è tutt'altra cosa. La compagnia a tavola, specialmente se ciarliera, è subito zittita. Addirittura, se il commissario non conosce il suo interlocutore, vastasamente, gli dice di starisi mutu.

Il cibo è una cosa serie e manciari n'menzu o scrusciu, ch'i peri sutta 'u tavolinu, distrae dall'armonia e dal desiderio di gustare la magia di un piatto preparato a modo nostro...con tutti i santi sacramenti. L'abbraccio sensoriale di tutti i nostri capolavori gastronomici è dato dalla complessità degli ingredienti o, quando trattasi di piatti semplici, dalla fantasia e l'estro conferiti alla presentazione del piatto.

Esempio pratico? Gli involtini di pasta alla norma. La ricetta originale è già presente nella nostra rubrica sotto il nome di "Pasta alla Norma", questa è una rivisitazione del piatto classico. Semplicissimo da realizzare, è un modo diverso per presentare la pasta con il pomodoro e le melanzane fritte. Un piatto nel quale la melanzana viene utilizzata come contenitore, senza nulla togliere al sapore.
Norma, Norma...Involtini di pasta alla Norma: un piatto semplice ma caratterizzato da un tripudio di percezioni sensoriali. Tendenza acida (salsa di pomodoro), tendenza amarogonola e aromaticità (melanzane fritte), sapidità (melanzane e ricotta salata grattugiata), aromaticità (basilico), leggera untuosità (melanzane) e... dulcis in fundo un irresistibile abbraccio.

 

Ingredienti: 250 gr di spaghetti ( meglio ancora vermicelli o spaghettoni), 2 grosse melanzane viola (tunisine)2 kg di pomodori rossi perfettamente maturi (oppure due bottiglie di passata), 60 gr di ricotta salata grattugiata, 50 gr di caciocavallo siciliano grattugiato, 10 foglie di basilico, tenendo di conto anche quelle che serviranno ad aromatizzare la salsa, olio extravergine di oliva, sale e pepe nero di mulinello.

Preparazione
Preparate la salsa di pomodoro (fresco oppure già in bottiglia) come fate usualmente ma con l'aggiunta copiosa di foglie di basilico fresche e pepe nero macinato al momento.
Lavate le melanzane, tagliatele per la lunghezza a fette piuttosto spesse, di almeno un 1 cm, e riservate alla ricetta le 8 fette più grandi. Le altre potete usarle per altre preparazioni, come una parmigiana o ancora per involtini ripieni di prosciutto cotto e formaggio e poi trattati come in questa ricetta. Mettete le fette a spurgare per un'ora in uno scolapasta dopo averle ben spolverate di sale grosso. Poi lavatele, asciugatele bene e friggetele in abbondante olio d'oliva. Quando sono ben dorate da entrambi i lati, mettetele a scolare nello scolapasta e poi ad asciugare su un foglio di carta assorbente per eliminare l'olio superfluo: non trascurare questa operazione, altrimenti le melanzane.

Lessate gli spaghetti molto al dente, per 5 minuti dalla ripresa del bollore che farete riprendere il più velocemente possibile alzando la fiamma e coprendo la pentola.Scolateli e versateli in una ciotola, cospargeteli con un filo di olio e conditeli con buona parte della passata mescolando molto bene. Devono essere molto bel conditi.
Stendete le fette di melanzana su un tagliere, arrotolate una forchettata di spaghetti aiutandovi con un cucchiaio e deponetela sulla fetta. Aggiungete un cucchiaino di caciocavallo grattugiato o di parmigiano se preferite un sapore più delicato. Richiudete la fetta di melanzana a portafoglio. Se qualche spaghetto deborderà, tanto meglio. Saranno quelli che diventeranno croccanti dando maggiore personalità al piatto.
Disponete gli involtini in una teglia o meglio ancora in una pirofila da forna, copriteli con la salsa di pomodoro nella misura di una cucchiaiata su ogni involtino e cospargete su tutti la ricotta salata grattugiata. Infornate a forno già portato a 180 gradi fin quando la superficie non assumerà un colore dorato
Buon appettito!