Sfumano due possibilità di finanziamento per la ristrutturazione delle scuole, i dirigenti puntano l'indice contro il Comune

"Delusi dall'inerzia dell'amministrazione"

MONREALE, 19 dicembre – Sfumano due ghiotte occasioni che si potevano sfruttare per sistemare alcune scuole del territorio con grossi problemi strutturali e i dirigenti scolastici puntano il dito:"Siamo amareggiati, arrabbiati e delusi dall'inerzia dell'amministrazione e dalla mancata sensibilità nei confronti delle problematiche strutturali delle scuole del terrirorio".

Si sono espressi così i dirigenti scolastici Patrizia Roccamatisi, dell'istituto comprensivo "Monreale II; Chiara Di Prima, della Direzione didattica "Pietro Novelli", Beatrice Moneti, dell'istituto comprensivo "Antonio Veneziano", Luigi Caracausi, dell'istituto comprensivo "Francesca Morvilo; ai quali si sono associati Claudio Leto dell'istituto comprensivo "Guglielmo II" e Francesco Santonocito del polo liceale "Basile – D'Aleo".
"Si sono già lasciati scappare l'occasione di richiedere i fondi a settembre con il decreto del fare e adesso con il decreto emanato dal MIUR e già scaduto", ha concluso la dirigente Roccamatisi.

Il riferimento è a due decreti: il primo è il decreto attuativo 31/2013, emanato dall'assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sicilia, in attuazione del decreto del "Fare" emanato dal governo nazionale (legge n. 98 del 9 agosto 2013) , che prevedeva che per "gli immobili adibiti ad uso scolastico e di proprietà di enti locali interessati al finanziamento" questi avrebbero potuto fare richiesta d'intervento di messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli immobili entro il 15 settembre. Occorreva corredare la domanda di "progetti esecutivi, di uno stralcio di programma triennale delle opere pubbliche da cui si evincessero gli interventi richiesti ed infine la scheda dell'anagrafe scolastica".

Ancora più interessante è la previsione dell'articolo 2 del decreto che specificava che "tra le tipologie di lavori rientravano: la rimozione dell'amianto, l'utilizzo di materiali eco-sostenibili, nonchè il contenimento del consumo energetico, la rimozione di doppi turni, e la percentuale di compartecipazione dell'ente locale alla spesa complessiva dell'intervento risultante da apposito atto deliberatico dell'organo esecutivo".
Per il decreto 267/2013, con scadenza 13 dicembre, invece la richiesta si poteva fare solo per due scuole e solo con la compartecipazione al finanziamento del 50% dell'importo.

"Come ente in predissesto non abbiamo la possibilità di impiegare alcuna somma – è stata la replica dellassessore alla Pubblica Istruzione Lia Giangreco – abbiamo dei vincoli di bilancio e per questo non abbiamo potuto richiedere i finanziamenti, a maggior ragione dal momento che erano richiesti co-finanziamenti".

Resta sicuramente un vero peccato essersi lasciati scappare delle opportunità importanti che avrebbero potuto per esempio rimuovere la colonna di amianto dal liceo artistico "Mario D'Aleo", oppure sistemare il tettto del plesso di Villaciambra del "Monreeale II", e sicuramente tante altre cose importanti per la sicurezza degli edifici che sono frequentati dagli studenti.