Argento vivo

Di Marco Malvaldi

Stavolta non siamo al Bar Lume. L’intreccio è più fitto, la trama più brillante, i personaggi molto diversi l’uno dall’altro e le loro vite molto eterogenee.

La casa di uno scrittore molto noto viene svaligiata, ma ciò che fa scaturire lo snodarsi delle vicende è il fatto singolare che è stato rubato anche il computer in cui lo scrittore, imprudentemente, ha depositato l’unica copia del suo ultimo romanzo che è in fase di consegna e che la casa editrice rivendica immediatamente, perché si è esposta riguardo alla sua presentazione preceduta ad arte da un ben congegnato battage pubblicitario.

Ma per eseguire il furto, la banda dei balordi ha usato un’auto rubata a un malcapitato tecnico informatico che diventa, suo malgrado, un altro importante protagonista della vicenda. Il manoscritto rimbalza di mano in mano come argento vivo, coinvolgendo i personaggi più disparati.

L’indagine di polizia viene spesso ostacolata dalle scelte che i personaggi compiono inconsapevolmente, avendo poco o nulla a che fare con il manoscritto. Commedia degli equivoci e della casualità, come casuale e intricata è la dinamica della vita reale. L’umorismo è finissimo e basato sul fatto che un dialogo apparentemente banale diventa surreale dato l’equivoco su cui è imperniata la situazione che lo genera.

Credo che il valore più significativo (qualcuno direbbe “il valore aggiunto”) della lettura di questo romanzo è che ci fa (involontariamente?) riflettere sulla miscela esplosiva in cui tutti viviamo fra il caso, la libertà delle nostre scelte e il determinismo degli eventi “normali”.

Credo che il fatto che l’Autore sia un chimico non sia estraneo alla qualità della narrazione, perché i personaggi e i fatti vengono visti come reazioni fra molecole della teoria cinetica dei gas: si ha la sensazione di assistere a eventi casuali e necessari, assurdi e ovvii, e comunque esilaranti.Lettura avvincente!

Rosa La Rosa

Argento vivo
di Marco Malvaldi

Editore: Sellerio