Palermo e Monreale…gli eterni fidanzati

fumetto di Totò Caltagirone

A volte mi chiedo quanti fra amministratori ed abitanti di queste due città, palermitani e monrealesi, si intende, hanno capito quale superbo dono ci hanno lasciato gli arabi ed i normanni. Mi chiedo, se hanno capito, a fondo, la fortuna che deriva dal tesoro che ci hanno affidato prima di andare via.

Non accenno, oggi, volutamente a Cefalù, terza città di un percorso dichiarato dall’Unesco 'Patrimonio mondiale dell'Umanità', perchè mi piace narrare la storia di due fidanzati (Palermo e Monreale) che da una vita si guardano, annuiscono, si corteggiano, forse si amano, ma che restano eternamente lontani, slegati, quasi fossero due corpi estranei. Quanti di noi hanno detto, guardando da Palermo, almeno una volta nella vita, “No a Murriali? E ccu c’acchiana, un s’arriva mai”!!! E quanti da Monreale, guardando la Città, avranno pensato: “ma cu io m’Palermu? E quannu arrivu!!!”

E quanti si sono chiesti se sia giusto il trattamento che viene riservato ai cittadini e soprattutto ai turisti che fiduciosi giungono per visitare questi due fidanzati e se ne vanno alla fine sconfortati perché pensavano magari di trovare quei servizi che in tante altre città europee esistono, e qui no. Nessuno pensi che con un solo autobus, che funge da bus-navetta, si possano risolvere i problemi di collegamento. Un autobus, l’ormai famoso 389, che dal momento in cui parte verso una direzione o l’altra entra in un cerchio infernale di dantesca memoria. E non vorrei mai trovarmi nei panni di quegli studenti o di quei turisti fai da te che arrivati, a piazza Indipendenza, solo un attimo dopo che “Caronte” sia partito vengono presi dallo sconforto perché sanno che il prode traghettatore di anime non ritornerà prima di almeno un’ora, non prima. Questo per quanto riguarda i tempi.

Per quanto riguarda il tempo, inteso come evento atmosferico un piccolo passo in avanti si è fatto perché è stata appena installata (da un paio di giorni) presso il capolinea di Monreale, una pensilina per riparare dai raggi solari e dalle intemperie. Per anni, anzi da sempre, i malcapitati si sono arrangiati come meglio hanno potuto. All’ombra di una casa di fronte al capolinea, o durante il percorso all’ombra di un segnale stradale, di un palo di linea telefonica o di una generosa e abbondante pianta di sommacco.

Troppo poco per essere due Città “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, troppo poco. Ed intanto i due fidanzati continuano a guardarsi, ad ammiccare, a sperare perché, i due fidanzati sanno che non devono mai stancarsi di aspettare perché il giorno più bello della loro vita può arrivare domani e quella distanza che li ha visti da sempre lontani diventerà un percorso brevissimo.