La scuola, con il tempo e con la fatica, può trasformare i tuoi sogni in realtà

Messaggio di monsignor Pennisi agli studenti in occasione dell'inizio dell'anno scolastico

MONREALE, 15 settembre – così come aveva fatto l'anno scorso, anche quest'anno l'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi si rivolge a studenti e ragazzi della diocesi, in occasione dell'inizio dell'anno scolastico.

Lo fa con due lettere, che pubblichiamo integralmente, in coda a questo articolo, con le quali invita tutti a credere nel valore della scuola, dell'istruzione e dell'educazione, perché "la scuola possa costituire uno spazio adatto per la ricerca e che liberamente uno possa verificare tutta la positività e il bene che la realtà ci promette".

"La scuola - scrive monsignor Pennisi - non può preparare solo "insetti specializzati" che sfornano risposte a dei quiz come dei robot, ma oltre a dare delle competenze deve preparare ad essere uomini e donne che, nonostante tutte le difficoltà e gli ostacoli, vogliono essere protagonisti della propria vita e del proprio futuro.
Mi è capitato recentemente di ascoltare il fisico nucleare e filosofo ucraino Alexandr Filonenko, che ha tracciato l'identikit di chi vuole essere protagonista della propria vita declinando sette verbi: domandare, ringraziare, cantare, testimoniare, giudicare, accogliere, festeggiare. Si tratta di riportare in primo piano parole importanti oggi spesso svuotate della loro forza originale: stupore, bellezza, verità, bontà, libertà, amicizia, gratuità, umiltà, pazienza, compassione.
Ti invito a riflettere con i tuoi professori e con i tuoi compagni su queste grandi questioni – dice ancora il presule – La scuola ti può venire incontro nella misura in cui ti aiuta ad aprire la tua mente e il tuo cuore a tutta realtà, a scoprire i tuoi talenti e a realizzare i tuoi sogni trasformandoli con il tempo e la fatica quotidiana in progetti concreti.

Io – conclude monsignor Pennisi – ti posso testimoniare che con fatica e in mezzo a tante prove e difficoltà, facendomi aiutare dai miei educatori e dai miei amici, ho trovato e trovo ogni giorno il senso della mia vita con una prospettiva aperta alla speranza cercando di seguire Gesù e di mettermi al servizio degli altri. Dopo 67 anni di vita e 42 di sacerdozio non sono pentito della strada precorsa e mi sento realizzato".

 

Il messaggio agli studenti

La lettera ai ragazzi