La 1ª I della "Veneziano" alla scoperta delle attività della Squadra Mobile della Polizia di Stato

Un viaggio emozionante nel cuore delle attività della Polizia di Stato. LE FOTO

MONREALE, 28 maggio – Un percorso davvero emozionante hanno affrontato i ragazzi della 1ªI della “Veneziano” accompagnati dalla loro insegnante Francesca Panno, che è anche funzione strumentale della legalità, con la Polizia di Stato, nella giornata di martedì.

Un viaggio che è partito da Monreale, con un mezzo messo a disposizione dalla Polizia di Stato, che ha portato i ragazzi alla straordinaria scoperta di tanti luoghi simbolo della legalità, ma soprattutto li ha condotti verso incontri sorprendenti con chi ha avuto a che fare con Cosa Nostra molto da vicino.

Sono stati infatti gli uomini della squadra mobile di Palermo che da diversi anni stanno portando avanti il progetto “Se Vuoi...", esclusivamente come volontariato, ad accompagnare i giovani studenti per far vivere loro un'esperienza di condivisione dei valori universali di onestà, di rispetto delle regole e della legalità, ma anche per ricordare chi ha donato la propria vita schierandosi sempre dalla parte del bene e della giustizia.
La prima tappa ha condotto il gruppo a Brancaccio dove i ragazzi hanno incontrato Filippo Barbaccia, stretto collaboratore di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993. Barbaccia ha raccontato la sua vita al fianco del Beato, cosa ha significato per lui questa amicizia e quello che il parroco palermitano ha fatto nella sua opera di recupero di giovani del quartiere. Poi tutti si sono recati alla volta dell'aeroporto di Boccadifalco dove hanno visitato l'hangar della Polizia di stato con gli elicotteri. Qui hanno avuto modo di interagire con i piloti che hanno spiegato la loro attività.

Dopo il pranzo alla caserma Lungaro c'è stato il tanto atteso incontro con la squadra che si occupa delle scorte e qui hanno incontrato colui che è stato sostituito da Rocco Dicillo, uno degli uomini i della scorta di Falcone che perse la vita assieme al giudice in quel tragico 23 maggio del 1992, un incontro definito dai ragazzi: “Da far venire la pelle d'oca”.

Poi tutti a mangiare il gelato da “Marsicano” un esercizio commerciale che aderisce all'associazione AddioPizzo. In quest'occasione la proprietaria ha spiegato il lungo cammino che lei e la sua famiglia hanno dovuto affrontare dopo le minacce della mafia, un travaglio molto difficile prima di dire un forte "no" al pizzo per poi aderire all'associazione che combatte le estorsioni.

Il pomeriggio è proseguito con la fermata a Cinisi nella casa di Peppino Impastato dove ad attendere gli studenti c'era Giacomo Randazzo, che ha lavorato a stretto contatto con il coraggioso giornalista, negli anni '80, quando questi decise di affrontare a viso aperto Cosa Nostra.

Infine, prima di rientrare a casa, stanchi ma visibilmente soddisfatti con l'attestato di partecipazione in mano, gli studenti hanno effettuato l'ultima sosta sotto il pilone della A29 dove campeggia la stele in ricordo del giudice Falcone, della moglie, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

“Per noi è stato un percorso molto emozionante – ha detto Francesca Panno – in cui i ragazzi sono stati motivati a partecipare grazie alla bravura ed alla semplicità con cui i poliziotti hanno saputo far emergere l'importanza del rispetto delle regole con le parole e le emozioni vissute in prima persona”.