Un monrealese a Rio. "Una scintilla che non è scattata, non mi mancherai"

Si sono conclusi i Giochi Olimpici per la prima volta in terra sudamericana

RIO DE JANEIRO, 22 agosto – E anche stavolta è andata. Ciao Rio, sono state tre settimane intense, di correre su e giù, fra traffico e pioggia, file interminabili e illusori raggi di sole. Ho visto lacrime di gioia, lacrime di dolore, ho visto la leggenda compiersi sotto forma di un uomo chiamato Phelps, ho visto esultare per una medaglia insperata e non darsi pace per un oro mancato di niente.

Ho conosciuto nuove persone, ne ho ritrovato di vecchie, mi sono trovato a parlare di musica sugli spalti e a scherzare su chi aveva le occhiaie peggiori. Ciao Rio, è stata dura, ci sono stati molti momenti belli ma non offenderti se ti dico che non mi mancherai, nè ti riserverò un posto speciale nel mio cuore. Pechino è stata la prima e la prima non si scorda mai, con Londra c'era un legame speciale che partiva da lontano, da te mi aspettavo di più, lo confesso ma è come se fossi uscita mettendoti addosso il primo vestito che ti capitava. Hai un certo appeal, non lo nascondo, quei lunghi palazzi che sbucano in mezzo a tutto quel verde hanno un non so che di affascinante. E poi il mare, le spiagge che mi ricordano la mia terra. Ma diciamoci la verità, la scintilla non è scattata ed è ora tempo di tornare. Ciao Rio, un'ultima caipirinha e poi via.