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L’organo monumentale a sei tastiere della cattedrale torna a nuova vita: giovedì il concerto celebrativo

Siederà alla consolle il maestro Massimo Gabba. Appuntamento alle ore 21

MONREALE, 24 aprile – Si terrà giovedì 27 aprile alle ore 21 il concerto celebrativo del 50° anniversario del monumentale organo a sei tastiere della cattedrale di Monreale che riproporrà gran parte del programma che fu eseguito dal maestro Fernando Germani al concerto inaugurale del 24 aprile 1967. Per l’occasione siederà all’Organo il maestro Massimo Gabba, piemontese e specialista del repertorio tardo-romantico e contemporaneo, titolare della Cattedra di Organo e composizione organistica presso il Conservatorio “Scontrino” di Trapani.

Saranno eseguite musiche di Albinoni, Daquin, Bach, Widor, Bossi, Vierne, Liberto. La manifestazione, alla presenza dell’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi e con la partecipazione delle autorità civili e militari, sarà aperta dalla presentazione di monsignor Giuseppe Liberto, Maestro Direttore emerito della Cappella Pontificia “Sistina”.

Per ripercorrere la storia dell’organo maestoso della cattedrale di Monreale bisogna fare un passo indietro. Era, infatti, il 24 aprile del 1967 quando il maestro Fernando Germani, uno dei più grandi organisti al mondo in quest’ultimo secolo, lo suonò per la prima volta in una cattedrale gremita all’inverosimile ( si parla di oltre duemila persone) e con un programma che spaziava su cinque secoli di letteratura organistica, volendo presentare il grandioso strumento come idoneo alla musica di ogni epoca e soprattutto all’esecuzione della musica tardo-romantica e contemporanea. Si tratta infatti di uno strumento eclettico-sinfonico che riesce a far gustare la delicatezza di un brano di musica del seicento e del settecento con la dolcezza dei registri dell’antico organo Platania quasi totalmente inglobato nell’attuale strumento e nello stesso tempo trasformarsi in un “leone” pronto a tenere testa a una grande orchestra e con l’esecuzione di brani che danno il senso della grandiosità e bellezza della basilica.

Sono stati tantissimi i maestri organisti che si sono avvicendati nelle esecuzioni di innumerevoli concerti, organisti fra i più importanti al mondo e che hanno fatto la storia di questo grandioso strumento; tempi in cui la “Settimana Internazionale di Musica Sacra” era imperniata sui concerti d’organo che gremivano la Basilica Cattedrale di Monreale e per seguire un concerto era necessario fare ore di fila. Uno strumento che ha segnato, dettandone i tempi e facendosene interprete, gli eventi più importanti della storia della città di Monreale in questi ultimi cinquant’anni, eventi lieti e tristi, legati alla fede e collegati alla comunità: visite di personaggi illustri, celebrazioni importanti, concerti. Si è fatto voce dei sentimenti e degli stati d’animo di tutti e, anche, portavoce elevando a Dio la preghiera di ognuno.

“E’ questo il compito primario dell’organo – come ci ricorda monsignor Giuseppe Liberto Maestro emerito della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” – quello di essere innanzitutto a servizio di un’assemblea che prega, destinato a servire la celebrazione del Mistero rivelato a Dio e messo in opera dalla Chiesa; è anche uno strumento di cultura che ci proietta, attraverso innumerevoli opere e composizioni, nello scorrere dei secoli e nell’evoluzione stessa dell’uomo”.
L’organo del duomo di Monreale è stato realizzato dalla ditta Fratelli Ruffatti di Padova, progettato con la collaborazione del canonico, monsignor Antonino Orlando, per la parte fonica, e dall’architetto Luigi Epifanio dell’Università degli Studi di Palermo, per l’inquadramento nelle linee architettoniche dell’ambiente.

Lo strumento diviso in sette corpi d’organo, collocato ai due lati del presbiterio e dietro l’altare maggiore, è composto da circa diecimila canne costruite in legno pregiato e leghe di metallo a base di stagno. La consolle di comando, la più grande in assoluto al mondo fra quelle spostabili, dotata di sei tastiere e pedaliera concavo-radiale, dopo essere stata messa fuori uso, in seguito ad un violento temporale e ad un fulmine che si è abbattuto sull’abside centrale della Basilica nel giugno del 2015, grazie alla sensibilità dell’arcivescovo Pennisi e al pronto intervento della Fabbriceria del Duomo, è stata completamente restaurata e rimessa in funzione dalla Ditta O.S.L. di Messina. Nell’intervento è stato collocato un nuovo e moderno sistema di trasmissione elettronica che pone certamente lo strumento all’avanguardia nel panorama internazionale.

Nella mia intensa carriera di organista, caratterizzata da migliaia di concerti, non mi è mai accaduto di celebrare l’anniversario della nascita di un organo”. Così scrive Arturo Sacchetti, organista e didatta di fama internazionale, volendo ricordare il ragguardevole traguardo raggiunto dall’organo monrealese che dopo cinquant’anni dalla sua inaugurazione è rimasto inalterato nella sua potente struttura fonica, non avendo mai subìto modifiche sostanziali ed essendo “sopravvissuto” alla normale usura del tempo.