Emozioni a San Giuseppe Jato con i “vecchietti” del “Boccone del Povero”

L’iniziativa è stata realizzata dal Parlamento della Legalità Internazionale

SAN GIUSEPPE JATO, 8 gennaio – Una festa ricca di emozioni. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e guida spirituale del Parlamento della Legalità Internazionale, insieme a cittadini arrivati da diversi Comuni della provincia palermitana.

A vivere l'emozione della gioia sono i ventuno vecchietti ospiti presso la casa di riposo dove le suore che seguono il carisma del Beato Giacomo Cusmano, sono a servizio di chi piange, soffre, rincorre ricordi e eventi che fanno parte della storia ...la propria storia. E così la giornata dell'Epifania è diventata un momento di riflessione, un appuntamento prima in cappella per pregare e poi tutti nella stanza per condividere una pizza, un dolce, tutto farcito con tenerezza, gioia, sorrisi e qualche lacrima da portare via dal volto rugato dal tempo e dai ricordi. Un evento questo, curato nei particolari da Suor Giovanna, la superiora che ama parlare di "comunità" e poi dallo staff di presidenza del parlamento della legalità.

In prima fila Salvatore Sardisco, vice presidente del movimento. "Noi ci stiamo mettendo cuore e faccia - ha detto Nicolò Mannino - e con questi gesti, prima tra i detenuti dell'Ucciardone lo scorso 9 dicembre e adesso qui tra i vecchietti del Boccone del Povero, diciamo a chiare lettere da quale parte stiamo e con chi vogliamo condividere un respiro di libertà e di speranza ".

Dal parlamento europeo Caterina Chinnici (madrina del parlamento della legalità internazionale ) ha indirizzato un messaggio di incoraggiamento e di apprezzamento al movimento che ben conosce portandolo a battesimo nel ricordo di papà Rocco, fondatore del Pool antimafia.
"Questi momenti ci rendono più forti e determinati - dice Salvatore Sardisco - e abbracciare singolarmente questi nostri nonni oltre a commuoverci ci educa al rispetto della vita e ad essere portatori di un messaggio di amore vero nel massimo rispetto di ogni storia".

Monsignor Pennisi ha aggiunto: "Portate qui i bambini - ha detto rivolgendosi ai preti presenti - fate visitare questo luogo che non è casa di cura bensì casa di accoglienza. Portate i bambini e i giovani in questi luoghi meravigliosi per cantare la vita e proclamare la bellezza del Giubileo".