La Cassazione conferma l’ineleggibilità di Rizzotto: Mario Caputo resta deputato

Mario Caputo

L’ormai ex deputato leghista non si era dimesso dall’ente di formazione Issford entro il termine di 90 giorni dal termine della precedente legislatura

PALERMO, 17 febbraio – Mantiene il suo scranno all’Assemblea Regionale Siciliana Mario Caputo. La notizia arriva dopo che la Corte di Cassazione, dopo la sentenza della Corte di Appello di Palermo, rigetta il ricorso presentato da Tony Rizzotto, confermando, quindi, la regolarità della elezione di Mario Caputo a deputato regionale.

La Corte di Cassazione ha anche condannato alle spese processuali Rizzotto, confermando la sua ineleggibilità alla carica di deputato regionale. "Ringrazio i miei legali gli avvocati Massimiliano Mangano e Lucia Intarlandi – ha detto Caputo – per il loro impegno processuale. Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e ho continuato ogni giorno, anche in attesa della sentenza in difesa del territorio cercando di fare onore al mio ruolo di parlamentare siciliano, che oggi continuerò con rinnovato entusiasmo ed impegno”.

Rizzotto, era risultato ineleggibile perché la legislazione regionale prevede l’ineleggibilità per i legali rappresentanti, gli amministratori e dirigenti di quelle società e/o quegli enti privati che svolgano delle attività per conto della Regione, amministrando di conseguenza fondi pubblici. E tra questi rientrava l'ente per cui lavorava Rizzotto.
In primo grado il tribunale però aveva dato ragione a quest'ultimo, ritenendo che si fosse tempestivamente dimesso dalla carica. La Corte di Appello aveva radicalmente riformato la sentenza di primo grado, in quanto le dimissioni sono state registrate alla camera di commercio solo a seguito dell’elezione del politico palermitano. Oggi, quindi, il pronunciamento della Cassazione.