Compra modellini di auto rubati a Ballarò per rivenderli, va a processo ma viene assolto

Il monrealese A.D.G. era stato accusato di ricettazione. Per il giudice “il fatto non costituisce reato”

MONREALE, 5 ottobre – Pensava di fare qualche soldo comprando della merce a Ballarò, per poi rivenderla. Prassi diffusissima dalle nostre parti. Non sapeva però che quella merce era rubata. È per questo che ha passato i guai. Poi, però, per sua fortuna, dopo il processo è arrivata l’assoluzione.

Protagonista della vicenda A.D.G., 43enne monrealese che nel corso di una sua visita al mercato domenicale della borgata del centro storico palermitano, nel 2015 aveva acquistato ben 11 kit di modellini di auto da corsa vintage. Ferrari Testarossa, Corvette, Lamborghini ed altri modelli certamente da “piazzare” agli appassionati di modellismo. Macchine che avrebbero fruttato grosso modo 500 euro se messe in vendita sul noto portale di commercio “E-Bay”. I modellini, però, una volta online, erano stati notati dal legittimo proprietario che li aveva riconosciuti e per questo aveva sporto denuncia.

Da lì all’intervento dei carabinieri il passo era stato breve, poiché, nel corso di una perquisizione domiciliare, i militari avevano rinvenuto esattamente il materiale segnalato dal legittimo proprietario. Per A.D.G., quindi scattava inevitabilmente una denuncia per ricettazione.
In sede di dibattimento, però, il monrealese, assistito in giudizio dall’avvocato Piero Capizzi, riusciva a dimostrare di non avere consapevolezza dell’illecita provenienza dei modellini e di averli acquistati, pertanto, in perfetta buona fede, ritenendoli “puliti”.
Le macchinette erano state acquistate da uno dei tanti venditori della domenica, un tizio, che nel corso del processo è stato individuato come un uomo sulla quarantina di probabile origine rumena. Era stato da lui che A.D.G. si era recato per i suoi acquisti. Poi, però, non appena appurata la provenienza illecita, anche perché, frattanto, gli era piovuta addosso la denuncia, il monrealese era tornato a Ballarò, probabilmente per chiarire la vicenda, ma non aveva più incontrato il venditore.

A stabilire la sua innocenza è arrivata adesso la sentenza del giudice monocratico Maria Ciringione, appartenente alla terza sezione penale del tribunale di Palermo, che ha assolto A.D.G. perché il fatto non costituisce reato.
Nella vicenda, per un fatto analogo e parallelo era stato coinvolto pure il palermitano M.C., anch’egli accusato di ricettazione e difeso dall’avvocato Fabrizio Catalano, anch’egli assolto con la medesima motivazione.