Un'altra accusa di tentato omicidio, sempre con la benzina: si aggrava la posizione di Davide Adimino

Vittima stavolta sarebbe il gestore della pizzeria Sileno

MONREALE, 14 gennaio – Si aggrava la posizione del giovane monrealese Davide Adimino, 21 anni, in carcere dallo scorso 18 novembre con l'accusa di "tentato omicidio", per aver dato fuoco ad Andrea Rusticano nella centralissima via Pietro Novelli.

Sono stati i carabinieri della Stazione di Monreale a notificare in carcere un altro ordine di custodia cautelare per tentato incendio e tentato omicidio allo stesso Adimino, pluripregiudicato e detenuto all'Ucciardone.

I fatti risalgono al 30 ottobre scorso, quando Adimino, secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, ebbe un diverbio con un avventore, all'interno della pizzeria "Sileno" di via Garibaldi. In quel frangente, secondo quanto afferma una nota diffusa dall'Arma, si sarebbe intromesso il gestore che cercò di calmare gli animi e, non riuscendo nell'intento, si vide costretto ad allontanare Adimino dal locale.

Questi si allontanò, però, promettendo vendetta, presentandosi, poco dopo, con una tanica da 4 litri piena di benzina, che rovesciò sul pavimento del locale e addosso allo sventurato che lo aveva allontanato poco prima, tirando poi fuori l'accendino.

Solo l'intervento di alcuni avventori riuscì a impedire il peggio, con l'accendino sfilato di mano al piromane giusto in tempo e la chiamata ai Carabinieri che, intervenuti, trovarono il gestore a torso nudo ancora sporco di benzina e mezzo accecato per quella buttatagli in faccia. Nessuna denuncia però per l'accaduto da parte della persona offesa.

Data la procedibilità d'ufficio i carabinieri della Stazione di Monreale hanno con estrema perizia ricostruito la dinamica del fatto incrociando le dichiarazioni dei presenti e degli intervenuti, il referto medico della vittima e quanto repertato all'epoca del fatto e dando così all'Autorità Giudiziaria, una visione completa pienamente condivisa dalla stessa, degli accadimenti che quella sera stavano per costare il locale e, soprattutto, la vita.