Distrutto il deposito de "La bottega del legno" a Olio di Lino

Sulla vicenda indagano i carabinieri. Al momento non si esclude alcuna pista

PALERMO, 8 dicembre – Vasto incendio all'interno di un magazzino e laboratorio di mobilificio. E' accaduto nella serata di ieri, verso le ore 21,30 circa, a Palermo, in via Olio di Lino 4, quando per cause in corso di accertamento, si sviluppava un incendio all'interno del capannone adibito a magazzino e laboratorio di pertinenza dell'attività commerciale "La bottega del legno s.n.c.", di proprietà di Salvatore Dominuco, nato ad Agrigento classe 1959, residente a Palermo, che andava completamente distrutto assieme a macchinari, mobilio e legno grezzo contenuti all'interno.

Le fiamme, domate da squadre locali dei Vigili del Fuoco, distruggevano anche autocarro adibito a trasporto cavalli di proprietà di L. c., nato a Palermo, 33enne. Nell'accaduto, nessun ferito. Danni, d'ingente entità, sono in corso di quantificazione, coperti da assicurazione. Dai primi accertamenti eseguiti sul posto, gli investigatori, non escludono, che le fiamme si siano sprigionate dall'interno dei locali adibiti a verniciatura. Sono in corso indagini a cura dei carabinieri della Compagnia Piazza Verdi e della Stazione Palermo-Mezzo Monreale unitamente a personale specializzato dei Vigili del Fuoco e non si esclude alcuna pista investigativa.

Chi propende per la pista dolosa, legata alle intimidazioni di natura estorsiva è il parlamentare regionale, Salvino Caputo, componente della commissione Antimafia dell'Ars. «E' chiaro che nessuna pista va esclusa – scrive - ma episodi come questi a Palermo sono riconducibili alle attività di estorsione alle quali sono sistematicamente esposti gli imprenditori e commercianti. Nonostante arresti e confische di beni - ha precisato Salvino Caputo - la pressione di cosa nostra sugli operatori commerciali è altissima e costituisce un forte freno allo sviluppo economico. L'attività criminale è favorita anche dalla scarsità di denunzie nonostante la enorme diffusione del fenomeno. Ancora una volta la borgata di Olio di Lino si dimostra fortemente condizionata da esponenti mafiosi di alto spessore criminale».