Nel 1881 nasceva a Monreale la Società di Mutuo Soccorso Guglielmo II

Un sodalizio di chiara ispirazione laico-religiosa “Uno per tutti, tutti per uno”

MONREALE, 23 aprile - Ad Alexandre Dumas padre, si deve il celebre motto ”tutti per uno, uno per tutti” che, con questa frase tratta dal romanzo “I tre moschettieri” del 1844, riconosceva il valore alto e nobile di un patto stretto tra persone in vista di un fine da compiere insieme.

L’espressione è destinata a permanere nel tempo come il sigillo di un impegno assunto, di una condivisione di un’amicizia e di una promessa da onorare sempre e a qualsiasi costo.
Dopo la soppressione delle corporazioni religiose con Regio Decreto n. 3036 del 1866, a soccorrere e a far fronte ai bisogni di una comunità sorgevano le società di mutuo soccorso o mutuo appoggio, nate con lo scopo di darsi solidarietà e sopperire alle carenze dello stato sociale.
Il principio di libertà di associazione, già sancito dallo Statuto Albertino del 1848, trovava applicazione nel bisogno e nell’esigenza degli uomini economicamente più deboli a cercare una possibilità di miglioramento e di difesa nell’unione solidale.

Con questi principi fondanti, nel 1881 nasceva a Monreale un sodalizio popolare che aveva lo scopo di promuovere e tutelare il benessere e la prosperità della civile convivenza.
Promotori e ideatori di tale sodalizio con finalità di mutuo soccorso furono Giacomo Demma, medico e uomo di scienza e Antonino La Mantia, un trafficante possessore di un negozio, che ben conosceva le possibilità economiche del popolo monrealese.
Il battesimo si tenne il 7 settembre 1881 alla presenza dei primi ventiquattro soci radunati in un umile casa, a dare lettura dello statuto lo stesso Demma, che illustrò i punti cardine e i principi ispiratrici.
Nel proemio dello statuto è esplicito l’intendimento del fondatore di - “rendere più socievole il popolo, istruirlo, moralizzarlo e sollevarlo, per quanto possibile, dai travagli della miseria” - soccorrere gli associati in caso di malattia mediante atti pecuniari e assistenze mediche, ma anche sopperire agli urgenti bisogni della famiglia. Allo scopo di combattere e scoraggiare il ricorso agli ingordi usurai o al pegno del proprio mobile, in caso di bisogno venne istituita una cassa di piccoli prestiti che potesse dare conforto nelle dure strettezze della vita.
Nasceva così la Società di Mutuo Soccorso e Piccoli Prestiti. Nella stessa giornata, furono eletti in qualità di Presidente effettivo il chimico farmacista Prof. Pietro Aricò e, tra i pochi consiglieri il La Mantia, mentre la carica di Presidente Onorario fu conferita al Dottor Giacomo Demma.
Ma quale nome dare a un sodalizio che, muovendo i primi passi fosse ispirato da sentimenti di virtù e da nobili finalità?
All’unanimità fu scelto il nome del sovrano normanno Guglielmo II, re saggio e buono che, con la sua opera donò a Monreale un maestoso tempio, ammirato da tutto il mondo a testimonianza della sua grandezza e della sua generosità.
In meno di due anni il numero dei soci crebbe e potendo disporre delle somme necessarie oltre a provvedere all’assistenza sanitaria e ai piccoli prestiti, questi pensarono di estendere i benefici alle famiglie, nel momento in cui, oltrepassata la vita terrena del socio, con la conseguente mancanza del sostentamento economico, la società s’impegnava a soccorrere i familiari nei giorni di lutto e a tutto quello che occorreva per un funerale dignitoso e una sepoltura decente.
Pertanto, ai soci venne l’idea di edificare una sepoltura con relativa cappella, il cui progetto fu affidato all’Ingegnere Architetto Melchione Minutella che, in segno di ammirazione verso il Sodalizio rinunciò a quasi tutto il compenso.
L’amministrazione con a capo l’avvocato Cavaliere Salvatore Magno, con delibera consiliare del 17 ottobre 1883 concedeva gratuitamente l’appezzamento di terreno di metri 10x20 nel punto centrale della selva del cimitero monumentale, alla Società di Mutuo Soccorso Guglielmo II per edificarvi una sepoltura con relativa cappella.
Il 3 agosto 1884 alla presenza delle autorità civili e militari un lungo corteo accompagnato dalla banda musicale cittadina si recò sul posto per la cerimonia di inaugurazione dell’area destinata alla sepoltura, la cui benedizione fu affidata al Rev. Parroco Giuseppe Soldano. In quella circostanza il Presidente Pietro Aricò lesse una dettagliata relazione trascritta in una pergamena e conservata in un tubo che fu murato in un fosso. La municipalità affidava alla Società Guglielmo II gli oggetti provenienti dalla chiesa dei cappuccini di Monreale per la costruenda cappella funeraria . Altri seguirono l’esempio e vollero fare donazioni varie, tra questi degni di nota sono stati un lascito di Saverio Lorito di lire 1000 per la costruzione della cappella e di lire 663 annui per una messa quotidiana da celebrare nella medesima cappella.

Altra opera degna di essere menzionata fu l’istituzione dell’armadio farmaceutico per i bisogni dei soci in caso di malattia e la possibilità di scegliersi il medico e il farmacista. La gestione di tale armadio era affidata al socio farmacista Pietro Aricò. Tuttavia tale istituzione fu oggetto di numerose ispezioni da parte degli organi preposti, al punto che fu decisa la sua abolizione. Ma nello stesso tempo con il contributo finanziario dei soci che anticiparono le somme necessarie, fu istituita una farmacia fornita di tutti i prodotti chimici e di utensili per la chirurgia medica. Il 18 febbraio 1895 in Piazza Vittorio Emanuele aprì al pubblico esercizio la farmacia Guglielmo II, dotata di un magazzino e di un proprio deposito .
L’amministrazione del sodalizio retta dall’Industriale Giuseppe Matranga Noto apportò innovativi miglioramenti allo statuto e, venne nella determinazione di ammettere alla farmacia un locale per la condotta medica gratuita e come posto per i soccorsi d’urgenza, sotto la direzione dei sanitari Dottori Mallia e Damiani.
Fornì ai soci un locale dove riunirsi, conversare e tenersi al corrente delle notizie per mezzo dei giornali, organizzare conferenze su temi sociali, ma anche l’istituzione di una biblioteca provvista di un cospicuo numero di opere, frutto di donazioni.
La stessa amministrazione riprese con maggiore vigore il compito di rifondare la Cassa dei piccoli prestiti allo scopo di sottrarre l’operaio dalle mani degli usurai.
L’inaugurazione della Cassa avvenuta il 7 settembre 1906 coincise con il venticinquesimo anniversario della nascita della Società Guglielmo II.
La principale opera, cui tutti gli sforzi furono stati impiegati e cioè la cappella monumentale completa delle decorazioni del prospetto e del rivestimento dell’ingresso fu adornata da due aiuole e da due candelabri donati dall’allora Podestà Raffaele Di Salvo.
La farmacia fu successivamente soppressa per le difficoltà di un attivo controllo e per la concorrenza. Molte sono state le modifiche apportate allo statuto dalle amministrazioni che si sono succedute, deliberate negli anni 1963, 1974,1976, 1989 fino ad arrivare allo statuto vigente approvato dall’assemblea dei soci convocata dal presidente pro tempore Dott. Mario Terzo, in data 11 dicembre 2006.
Intanto, i locali della Società di Mutuo Soccorso si rianimarono, ospitando attività ricreative di varia tipologia.
Tra i beni di proprietà della società Guglielmo II si annoverano due opere in pittura custodite al Museo Diocesano di Monreale.

Oggi, la società Guglielmo II consta di circa seicento soci, il cui presidente in carica è l’Avvocato Giuseppe Abbate che, porta avanti le attività con lo stesso impegno dei suoi predecessori.
Nei locali recentemente ristrutturati di Piazza Vittorio Emanuele, dove i soci si riuniscono quotidianamente si possono ammirare alcuni cimeli e fotografie che documentano la storia del sodalizio, vissuta davanti alle maestose colonne della cattedrale, sotto lo sguardo benevolo del suo fondatore.