Zabià, la discarica esce dal contenzioso, nessuna infrazione per l’Italia

Al comune di Monreale toccherà il rimborso per le spese sostenute per la messa in sicurezza

MONREALE, 6 giugno – Si dissolve, fortunatamente, la spada di Damocle che pendeva sull’Italia e sul Comune di Monreale in particolare per quel che riguarda la vicenda della discarica di Zabìa. Il sito, infatti, come comunica il commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive, il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, esce dal contenzioso che si era aperto tra lo Stato Italiano e l’Unione Europea, dopo essere stato messo in sicurezza.

“Il Commissario – si legge nella nota – insieme alla Struttura di missione per le procedure d'infrazione alla normativa UE del Dipartimento delle Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha presentato il 1° giugno scorso alla Direzione Generale Ambiente dell’UE 13 dossier per certificare l’iter dei lavori di bonifica o messa in sicurezza necessari per adeguare alla normativa oggi vigente i siti sotto elencati:
Per la Regione Campania:
1. FRASCINETO nel Comune di ANDRETTA (AV)
2. PONTE VALENTINO nel Comune di BENEVENTO (BN)

Per la Regione Calabria:
1. SICILIONE nel Comune di TORTORA (CS)
2. CAMIGLIANO nel Comune di PIETRAPAOLA (CS)

Per la Regione Abruzzo:
1. SANT’ARCANGELO nel Comune di BELLANTE (TE)
2. SAN GREGORIO nel Comune di CASALBORDINO (CH)
3. DIFESA nel Comune di CELENZA SUL TRIGNO (CH)
4. LOTA nel Comune di VASTO (CH)
5. COLLE CIECO nel Comune di LAMA DEI PELIGNI (CH)

Per la Regione Sicilia:
1. ZABIA nel Comune di MONREALE (PA)
2. SCALILLI nel Comune di SICULIANA (AG)
3. C.da MURICELLO nel Comune di MISTRETTA (ME)

Per la Regione Veneto:
1. MALCONTENTA nel Comune di VENEZIA (VE).

La notizia porta con sé pure degli importanti risvolti economici, dal momento che è prevista la restituzione delle somme necessarie al ripristino delle condizioni di sicurezza che il Comune di Monreale ha sostenuto e che ammontano a circa 350 mila euro.
Nei prossimi giorni gli uffici forniranno al commissario una opportuna rendicontazione delle spese sostenute per avviare l’iter che porterà al rimborso.