Scuola Morvillo, la “storica” maestra Agnese Capizzi va in pensione

Ieri è stata festeggiata dai colleghi. “La scuola è stata sempre la mia seconda casa”. LE FOTO

MONREALE, 23 giugno – «Carissima Agnese, da domani potrai considerarti una donna libera da “impegni scolastici” ma certamente la tua vitalità e capacità organizzativa ti faranno percorrere molti altri percorsi che saranno altrettanto emozionanti come quello che quest’anno concludi nella grande famiglia della scuola Morvillo».

Inizia così la lettera di commiato che colleghi e personale scolastico hanno dedicato ad Agnese Capizzi, maestra “storica” della Morvillo.
In una serata ricca di emozioni, la maestra Agnese ha salutato gli amici della scuola in cui ha lavorato per ben 36 anni. Vincitrice del concorso dell’82, infatti, la maestra Capizzi ottiene subito il ruolo come insegnante di sostegno alla Pietro Novelli e, successivamente, come maestra su posto comune alla Morvillo che, a quei tempi, era soltanto un plesso distaccato della direzione didattica primo circolo di Monreale. È toccato a Stefano Gorgone, dirigente in quiescenza sia della Pietro Novelli che della Morvillo, ripercorrere le tappe della carriera scolastica di Agnese che si incrociano a doppio filo con quelle più complesse della vicende scolastiche monrealesi: “Fino al 2000 – ha raccontato Gorgone – le due scuole costituivano un’unica istituzione con oltre 1700 alunni. In seguito, la legge sul dimensionamento scolastico, ha imposto che gli istituti non superassero i 900 iscritti, pertanto la Morvillo è divenuta una scuola autonoma e, al mio posto, a dirigerla è subentrato Luigi Caracausi”.
Molte sono state le attestazioni di affetto perché la maestra Agnese è stata per tutti quanti abbiano avuto il privilegio di averla come collega, un importante punto di riferimento, grazie alla sua professionalità e al suo atteggiamento sempre calmo, sereno e sorridente.
“La scuola per me è stata la mia seconda casa – ha detto Agnese, visibilmente commossa – e i ricordi più belli sono tanti: visi, sguardi, voci che conserverò nel mio cassetto segreto”.