Vicenda Franco Martorana, interviene “Liberi di lavorare”: ‘Perché tanto accanimento?'

Biagio Cigno

“Il procrastinare porterà un domani ad un aggravio non indifferente di spese”

MONREALE, 25 ottobre – Nell’ormai lunga a tortuosa vicenda che riguarda Franco Martorana, l’ex dipendente del comune e dell’Alto Belice Ambiente, ancora in attesa delle sue spettanze, a tutt’oggi non corrisposte, nonostante due pronunciamenti in suo favore del tribunale, interviene pure l’associazione antiracket “Liberi di lavorare” per bocca del suo presidente Biagio Cigno.

L’associazione, schierandosi dalla parte dell’ex impiegato andato in pensione nei mesi scorsi, invita l’amministrazione comunale a procedere al più presto per regolarizzare una situazione incresciosa, che, se ulteriormente prolungata, potrebbe portare il comune “ad un aggravio non indifferente di spese il cui costo ricadrà sulla testa di tutti i cittadini monrealesi”.
“In verità – scrive Cigno rivolgendosi al sindaco – il Comune ha ottemperato in parte alle sentenze della magistratura reintegrando Martorana in servizio nel mese di aprile scorso, ma solamente per pochi giorni essendo successivamente maturati i requisiti per la messa in pensione con il conseguente licenziamento.
Da allora – prosegue – neanche un euro è stato corrisposto al dipendente che a tutt’oggi oltre a continuare la sua controversia legale si vede costretto a ricorrere ad un intervento presso il Prefetto di Palermo.

 

Settimanalmente la giunta approva provvedimenti di conciliazione di quanti vantano diritti nei confronti del Comune con esborso di somme non indifferenti comprendenti anche onorari di competenze legali d’ambo le parti.
La domanda che ci poniamo e alla quale gradiremmo una risposta pubblica è perché tanto accanimento e pervicacia nei confronti di questa vicenda, tergiversando, sbagliando conteggi, imponendo contrattualizzazioni diverse.
E’ bene ricordare – conclude Cigno – che a suo tempo anche il dirigente responsabile ebbe a dare parere favorevole alla pacifica soluzione. Il procrastinare della stessa incresciosa vicenda porterà un domani ad un aggravio non indifferente di spese il cui costo ricadrà sulla testa di tutti i cittadini monrealesi".