San Giuseppe Jato, sequestrato il cantiere del palazzetto dello sport

Ad autorizzare il provvedimento è stata l’autorità giudiziaria

SAN GIUSEPPE JATO, 16 novembre – I sigilli al cantiere di contrada “Mortilli” sono stati apposti dopo il blitz dei carabinieri della stazione cittadina. Presunte irregolarità nella fornitura dei materiali sono all’origine del sequestro preventivo del cantiere per la realizzazione del palazzetto dello sport e della piscina: un’opera da sei milioni e 150 mila euro.

I militari mercoledì sera hanno accertato la presenza all’interno del cantiere di un camion che trasportava pietre calcaree. Sembra però che il materiale provenisse non dalla cava indicata nei documenti di cantiere ma da un fondo agricolo privato. Ad autorizzare il provvedimento di sequestro è stata l’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore l’incartamento finirà in Procura per la convalida da parte del Giudice per le indagini preliminari. Intanto l’area rimane off-limits: niente macchinari, tecnici e operai. Una vera e propria doccia fredda per il cantiere edile che a luglio aveva ripreso il via dopo oltre 4 anni di stop. La conclusione dei lavori è prevista entro il 15 dicembre del 2019.
La corsa contro il tempo era partita a luglio, quando il Comune e la ditta “Sikelia costruzioni” di Santa Venerina hanno chiuso il contenzioso che durava da anni. Per realizzare l’opera ci sono a disposizione ancora 3 milioni e 700 mila euro. Che dovranno servire per realizzare interamente il palazzetto e ultimare la piscina, la cui vasca venne realizzata negli anni scorsi. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Rosario Agostaro: “Speriamo che tutto si risolva presto e non incida sulla tempistica dell’opera”.

Non è la prima volta che il cantiere per il palazzetto dello sport e della piscina finisce sotto osservazione: nel 2016 la documentazione dei lavori era finita in Procura per “problemi tecnici e anomalie contabili”. I lavori, che avevano preso il via nel marzo del 2011, erano fermi dal gennaio del 2014. Tre le ditte che, con due diverse cessioni di ramo d’azienda, si sono susseguite nei lavori: “Costruzioni Pozzobon”, “Bosco Aldo”, entrambe di Acireale, e “Sikelia costruzioni” di Santa Venerina. Alle imprese erano stati finora pagati complessivamente 1 milione e 628 mila euro. Un altro milione è stato invece impegnato per spese tecniche tra incarichi esterni ed interni al Comune. Per i quali erano già state liquidate parcelle per circa 800 mila euro. Nel dicembre di due anni fa la Ragioneria territoriale dello Stato propose la revoca del finanziamento. L’opera, finanziata nel 2005 con sei milioni e 150 mila euro, presentava “un anomalo andamento dei lavori”. Di qui la proposta di “recupero delle somme ancora nelle disponibilità del Comune a tutela degli interessi erariali”.

Il progetto prevede uno stanziamento complessivo di 6 milioni e 150 mila euro per la realizzazione di un impianto sportivo su un’area di otto mila metri che sorge a valle del centro abitato. All’interno del palazzetto è previsto un rettangolo di gioco in parquet; all’esterno una piscina olimpionica scoperta grande 50 per 25 metri. Come strutture di supporto, oltre a servizi igienici e docce, sono previsti cinque spogliatoi. L’impianto è progettato per accogliere 2 mila spettatori, che avranno a disposizione anche un parcheggio.

(fonte e foto: vallejatonews.it)