Piazza Vittorio Emanuele, rischia seriamente di morire, la salva l’intervento eroico di un assistente di sala operatoria

Aloisio Vaglica

Una donna salvata dalla prontezza e dalla tempestività di Aloisio Vaglica

MONREALE, 23 maggio – E’ stato l’intervento tempestivo ed eroico di un assistente di sala operatoria in pensione a salvare la vita di un’anziana signora di Pioppo, che oggi in piazza Vittorio Emanuele, in pieno centro cittadino, ha passato quasi un’ora di panico, rischiando seriamente di morire.

Tutto si è verificato intorno alle 12,30, quando un uomo (il figlio della donna), ha cominciato a chiedere disperatamente aiuto ai passanti per le condizioni di sua madre, che improvvisamente mostrava gravissimi problemi respiratori ed appariva già cianotica. Difficile, al momento, comprendere la cause del malore. Da non escludere una forma di ischemia. Le urla dell’uomo hanno richiamato l’attenzione dei presenti, comprese quelle di Aloisio Vaglica (nella foto), come detto, un assistente di sala operatoria in pensione, che fortunatamente si trovava sul posto al momento in cui si è verificato il fatto. Vaglica ha messo in campo tutta la sua grande e pluriennale esperienza, riuscendo a mantenere la calma e a prestare i primi decisivi soccorsi alla donna. È riuscito a tirarle fuori la lingua, dal momento che la signora non la governava più e sembrava non più in grado di respirare.

Lentamente la donna ha cominciato, piano piano, a riprendere colore in viso e la frequenza è tornata regolare. Nel frattempo sono arrivati gli operatori del 118 ed è stato possibile applicare alla donna una “cannula orofaringea di Guedel”, il dispositivo medico plastico che si applica in questi casi, durante le manovre di rianimazione. Presente sul posto anche la Polizia Municipale, che ha contribuito a tenere a bada la situazione, considerato che la vicenda aveva richiamato l’attenzione di numerosi passanti.
Alla fine, dopo quasi un’ora di lavoro, fortunatamente la situazione è tornata alla normalità e per la signora tutto si è trasformato solo in un brutto ricordo, grazie all’intervento immediato ed efficace dell’infermiere-eroe.