Rifiuti, la riforma pronta per essere discussa all’Ars

A breve l’esame a Sala d’Ercole per varare la nuova legge per la gestione dei rifiuti in Sicilia

PALERMO, 27 ottobre – Ad annunciare l’inizio dell’esame in aula del nuovo decreto di legge in materia di rifiuti è l’assessore regionale all’energia ed ai servizi di pubblica utilità Alberto Pierobon.

Efficacia, efficienza ed economicità sono i tre criteri che hanno guidato il processo di riforma che ha portato all’elaborazione della nuova legge che il Parlamento siciliano si appresta a varare con l’obiettivo di razionalizzare il sistema di organizzazione del ciclo dei rifiuti sull’isola.
Porre fine all’eccessiva frammentarietà nella gestione del servizio rappresenta la linea direzionale perseguita dall’esecutivo, cercando di risolvere così le criticità più volte evidenziate dal Ministero dell’ambiente, dall’Anac e dalla Corte dei Conti.
Se da un lato il nuovo sistema di gestione sarà fondato sul principio di territorialità, prevedendo il completamento del ciclo integrato dei rifiuti all’interno di ogni provincia, dall’altro sarà garantita la sostenibilità ambientale del sistema soprattutto nella fase dello smaltimento evitando i lunghi viaggi dei rifiuti.

Così a sostituire le attuali 18 Srr ed i più di 200 Aro saranno 9 ambiti territoriali denominati Ada che in base al principio di autosufficienza coincideranno con le attuali province.
Questi nuovi organismi di regolazione del sistema avranno la forma di enti pubblici, come nel resto d’Italia, a differenza delle Srr che sono invece società di capitali.
Quest’ultimo aspetto per il governo regionale rappresenta un valido fattore di novità poiché consentirà alla Regione di esercitare le proprie funzioni di controllo e vigilanza, rese spesso complicate, nel caso delle Srr, in quanto regolate queste ultime dal codice civile.
Grazie a questo elemento di novità si separano così le funzioni pubbliche di vigilanza e regolazione da quelle della gestione: il controllo sarà compito delle Ada mentre la gestione sarà affidata a soggetti che potranno essere pubblici, privati o misti, da individuare in ogni caso sempre attraverso le procedure di evidenza pubblica previste dalla normativa vigente.

Nell’esercizio delle proprie funzioni di controllo la Regione adotterà, dunque, gli atti di pianificazione generale, mentre quelli di natura territoriale saranno stabiliti ed attuati dai singoli territori provinciali in coerenza con l’indirizzo della Regione nel pieno rispetto della normativa statale.
A differenza della precedente riforma del settore, che aveva segnato il passaggio dai vecchi Ato alle Srr, con la nuova riorganizzazione del sistema le attuali Srr non saranno poste in liquidazione ma saranno incorporate nei nuovi organismi o potranno anche divenire soggetti gestori. Alle Ada toccherà quindi il compito di guidare il transito del personale ed il passaggio degli impianti in questa fase di transizione.
Infine, per gli Ato in liquidazione, benché il legislatore regionale sia impossibilitato ad intervenire con norme di natura civilistica, il disegno di legge, su iniziativa parlamentare, ha previsto l’inserimento di una norma che assegna alla Regione il coordinamento delle liquidazioni.
Con il nuovo disegno di legge si cerca così di porre fine alla frammentazione eccessiva del servizio, puntando dunque ad una governance strategica e centralmente controllata e coordinata del sistema.