San Cipirello, Geluso attacca lo Stato: ''Superficialità nello scioglimento''

Per il Ministero degli Interni avrebbe avuto voti della mafia

SAN CIPIRELLO, 14 novembre – “Provvedimento ingiusto, infondato, inopportuno e basato su un vergognoso ed indecoroso cortile di strada”. A parlare è l’ex sindaco Vincenzo Geluso, quattro mesi dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Il commento sul suo profilo social è arrivato dopo che il Tar del Lazio, nei giorni scorsi, non ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata da otto ex amministratori locali.

Non l’ha neanche respinta però. Ha rinviato la discussione di merito al 6 maggio del 2020. Per deliberare serve, infatti, la documentazione integrale del procedimento che ha portato alla decadenza degli organi elettivi del Comune. Nel frattempo rimane l’efficacia del provvedimento di scioglimento emesso del Consiglio dei Ministri e l’affidamento della gestione comunale ad una Commissione straordinaria. Un rinvio della decisione che sembra aver suscitato lo sfogo di Geluso, che in un lungo post su Facebook parla di uno scioglimento “alimentato da un attacco mediatico e di carta straccia”. Ma anche di “una subdola e quanto vile attività informativa posta da mano anonima e menti corrotte ed assetate di invidia e vendetta”. Il post pubblicato da Geluso alle 4 del mattino ottiene nelle ore successive ha ottenuto oltre 300 “mi piace”.
“Non è per nulla facile – scrive Geluso- affrontare un giudizio di tale portata, doversi difendere da innocenti, impiegare ore ed ore su carte avvolte indecifrabili e illeggibili, sopportare le spese del giudizio. Ma lo devo a me stesso, a chi ha lavorato con me, e lo devo soprattutto ai miei concittadini, di cui ho aspirato ad essere e spero sarò ancora il loro amato sindaco”. L’ex primo cittadino ed i suoi sembra che pregustassero già un ritorno al Comune: “I sancipirellesi ancora ora si lamentano con me – sostiene l’ex sindaco – per tutti i disagi che affliggono la nostra comunità e mi spingono a pensare che ne vale ancora la pena lottare per questo paese”.  La Prefettura di Palermo, in una nota, ha ribadito che “il Tar del Lazio non ha disposto la sospensione dell’esecuzione del provvedimento”, che rimane efficace.


Lo scioglimento del Consiglio comunale era stato deciso il 19 giugno scorso, dopo un accesso ispettivo voluto un anno fa dal prefetto Antonella De Miro. Per quattro mesi furono passati al setaccio i documenti e i provvedimenti dell’amministrazione locale. L’obiettivo era verificare collegamenti diretti e indiretti con la criminalità mafiosa. E tanti sarebbero i punti di contatto, scoperti grazie alle indagini dei carabinieri. “In occasione delle elezioni amministrative del giugno 2017 – scrive il Ministero degli Interni – alcuni esponenti della locale organizzazione criminale si sono attivati per procurare voti in favore del sindaco eletto”. Nel decreto presidenziale si parla di “documentati episodi nonché pubblicazioni sui profili social che attestano la vicinanza della locale famiglia mafiosa al candidato”.
La relazione del Prefetto descrive “rapporti di amicizia e di solidarietà in taluni casi espressi in dialoghi su Facebook”. Le amicizie in questione sono quelle tra “soggetti appartenenti o contigui a famiglie di mafia con amministratori comunali e dipendenti”. “Amici” che avrebbero beneficiato di appalti, mancati controlli in materia di abusivismo edilizio e trattamenti di favore in materia di tributi. Ci sono inoltre ombre pesanti sull’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, sulla gestione del micro-nido e sul cimitero.
“Dobbiamo ripulirci da una marchiatura – scrive l’ex sindaco – messa con superficialità dagli organi di Stato con la complicità di gente natia che non ama San Cipirello e non ama i Sancipirellesi”. Perché per lui “la mafia – come scrive – è un mucchio di merda sempre”. Geluso, che oggi parafrasa Peppino Impastato, frequentava però, secondo Prefettura e carabinieri, esponenti mafiosi e i loro familiari. E ne avrebbe ottenuto il sostegno elettorale. Non solo “merda” dunque, ma anche voti.

 (fonte: vallejatonews.it)