Monreale, il ministero dell’Interno non si pronuncia, ancora bloccato il bilancio

(foto Massimo Merulla)

Impossibile quindi procedere all’approvazione del consuntivo 2018 e del bilancio triennale 2019-2021

MONREALE, 23 dicembre – Il Dipartimento regionale per le autonomie locali ha resi noti oggi i dati sulla situazione relativa all’approvazione dei bilanci di previsione 2019/2021 e dei rendiconti di gestione 2018 negli enti locali siciliani, con riferimento alla data del 15 novembre scorso.

Per quanto riguarda i cosiddetti “enti di area vasta”, si rileva che nessuna delle tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) risulta aver approvato i documenti contabili; nell’ambito dei liberi consorzi istituiti al posto delle ex province, l’unico che vi ha provveduto è quello di Trapani, mentre risultano inadempienti quelli di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa.
Sul fronte dei comuni isolani, in base delle informazioni che l’amministrazione regionale ha pubblicato, si rileva che poco più del 73 per cento degli stessi ha deliberato il bilancio preventivo per il triennio in corso e che all’incirca il 61 per cento degli enti municipali ha approvato il rendiconto di gestione, ossia il conto consuntivo, riguardante l’ultimo esercizio finanziario.

Nessuno dei dieci comuni più popolosi del Palermitano ha sinora provveduto all’approvazione del bilancio 2019/2021 e del rendiconto 2018, fatta eccezione per Bagheria; sono dunque in ritardo Carini, Monreale, Partinico, Misilmeri, Termini Imerese, Villabate e Cefalù.
Monreale, così come Carini e Partinico, è in stato di dissesto finanziario e il Ministero dell’Interno non ha ancora favorevolmente esitato il bilancio stabilmente riequilibrato relativo al triennio 2018-2020, deliberato dal Consiglio comunale nello scorso febbraio. Fino a quando non si sbloccherà questa situazione, non sarà evidentemente possibile provvedere all’approvazione del conto consuntivo 2018, né tantomeno predisporre il bilancio triennale 2019/2021: la gestione finanziaria, quindi, allo stato attuale avviene in forma provvisoria, tenendo a riferimento le previsioni di spesa dell’ultimo bilancio approvato, che risale all’anno 2017.