Lavorare da casa? La Giunta dà l'ok alla sperimentazione ai Tributi per IMU e TARI

(foto Massimo Merulla)

La proposta è già stata approvata lo scorso venerdì

MONREALE, 25 febbraio – Volendo essere più specifici si definisce “telelavoro” e in moltissimi comuni italiani (oltre ovviamente che all'estero) è ormai una realtà effettiva. Da venerdì scorso, la Giunta ha deliberato che la proposta di sperimentazione del telelavoro venga resa valida per l'Ufficio Tributi del Comune di Monreale, sia per l'IMU che per la TARI.

Come è possibile leggere direttamente dall'atto amministrativo, il telelavoro è una ''modalità di lavoro svolta da un dipendente in un qualsiasi luogo ritenuto idoneo (esterno alla sede di lavoro) dove la prestazione sia tecnicamente possibile”. Un progetto che permetterà dunque agli ordinari impiegati negli uffici pubblici di prestare comunque il proprio servizio anche se non fisicamente presenti in sede. Il telelavoro a distanza – domiciliare o no - poggia dunque le proprie basi sulle potenzialità dei mezzi informatici, di una connessione che colleghi un semplice portale personale (il classico pc) al database dell'Amministrazione di appartenenza.

Elemento posto in evidenza già nella proposta del progetto – a firma del ragioniere Gianfranco La Bruna, in qualità di responsabile – è che il telelavoro “non determina l'istaurazione di un diverso rapporto lavorativo, ma si caratterizza quale particolare opportunità organizzativa e di sperimentazione sociale”. Sul documento è già stata posta la firma del capo sezione dell'Ufficio Tributi del Comune di Monreale, Girolamo Campanella, il quale specifica inoltre l'obiettivo principale del telelavoro: il controllo incrociato di circa 18 mila utenti per la TARI e per l'IMU, correggendo – nel caso in cui fossero presenti – le incongruenze di tipo catastale.