L’impianto di illuminazione a Pioppo ''conteso'' da due amministrazioni

Capizzi e D’Alcamo: “Date a Cesare quel che è di Cesare”

MONREALE, 22 marzo – Dare a Cesare quel che è di Cesare. È questo, in sostanza il messaggio lanciato dalla vecchia amministrazione, a guida Capizzi, a quella attuale, relativamente alla paternità dei lavori di ripristino dell’impianto di illuminazione di Pioppo, che ieri è tornato a funzionare.

“L’amministrazione attuale canta vittoria – si è affrettato a dire l’ex sindaco Piero Capizzi, assieme al suo assessore Santo D’Alcamo ed al consigliere comunale Pippo Lo Coco (questi ultimi due, peraltro, pioppesi, ndr) – ma il ripristino era stato inserito nell’accordo quadro che noi avevamo approvato. La nuova amministrazione, che peraltro non dispone ancora di un bilancio, ha trovato, quindi, già avviato un iter senza il quale non avrebbe potuto completare l’opera”.

Vediamo allora come è andata. L’opera, che – come ha detto correttamente il sindaco Arcidiacono nell’annunciare l’accensione delle luci – contribuirà a rendere più sicura una zona fino ad ora ad alto livello di pericolosità, dando uno sguardo al suo iter amministrativo, può essere tranquillamente considerata figlia a metà di entrambe le amministrazioni, frutto di una proficua continuità amministrativa che ha prodotto il pregevole risultato di arrivare a centrare l’obiettivo.

Se è vero, infatti, che il completamento dell’opera è frutto dell’impegno della nuova amministrazione, è vero altrettanto che lo stesso trae le sue radici nel lavoro della precedente, che aveva inserito il ripristino dell’impianto di illuminazione di Pioppo nell’accordo quadro in materia.

Il 29 gennaio 2019, infatti, (quindi sotto l’amministrazione Capizzi) vedeva la luce l’accordo quadro relativo ai lavori di manutenzione degli impianti di pubblica amministrazione (annualità 2019-2020). Accordo che prevedeva un impegno complessivo di 300 mila euro ed aveva registrato l’approvazione in via amministrativa dei documenti progettuali predisposti dal dirigente dell’ufficio Pianificazione del Territorio, Nicolò Cangemi (adesso in pensione).
L’iter aveva vissuto la sua tappa successiva il 4 febbraio successivo, quando il Comune aveva stabilito di affidare i lavori dell’accordo attraverso una procedura negoziata avvalendosi del mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA). Nella stessa data l’amministrazione comunale impegnava 150 mila euro dal proprio bilancio, destinando la quota rimanente (altri 150 mila euro) al bilancio di previsione 2020. Successivamente, il 16 aprile, l’impresa Frustieri Costruzioni srl di San Cipirello si aggiudicava la gara relativa all’accordo quadro per 242 mila euro.

Il passo decisivo, quindi, lo scorso 27 dicembre (già in epoca Arcidiacono), quando era stata approvata la perizia, (con determina dirigenziale 392 APT). Venendo all’opera in questione, questa avrà un costo da 112,119 euro, di cui 85.028 per l’importo dei lavori e 27.151 per le cosiddette somme a disposizione.
La cosa più importante, comunque, ciò che fondamentalmente interessa ai monrealesi, al di là delle possibili querelle relative alla paternità, è che l’opera sia stata realizzata e che la sicurezza degli automobilisti venga da oggi in poi garantita.