L’assistenza igienico-personale agli alunni disabili sia svolta da chi lo ha fatto finora

Sulla spinosa questione interviene il presidente del Coordinamento H, Marilina Munna

MONREALE, 18 maggio – “Forte preoccupazione” è quella che esprime Marilina Munna, presidente del “Coordinamento H”, a proposito dell’assistenza igienico personale agli alunni diversamente abili, che, a meno di novità, nelle quali, peraltro, tutti sperano, dovrà essere garantita dalle scuole e non più dal comune.

Con una lettera indirizzata all’amministrazione comunale la presidente afferma che “di fatto attualmente a nostro parere, il servizio di assistenza igienico-personale non può essere affidato e quindi svolto, da collaboratori scolastici la cui formazione per l’acquisizione di competenze, nella migliore delle ipotesi, è limitata alla spiccia partecipazione ad un corso svolto in poche ore (max 40).
Infatti la delicatezza del compito è tale da richiedere necessariamente profili di più elevata formazione, le cui figure non possono che essere individuate in soggetti “tecnicamente preparati” e “culturalmente formati all’approccio con la disabilità”.
Laddove, invero, la linea prospettata dall’amministrazione comunale, ovesse continuare il suo percorso, è da evidenziare che a tutt’oggi, la pianta organica dei collaboratori scolastici (personale ATA) è numericamente inadeguata a coprire le effettive necessità di assistenza, considerando altresì il rispetto dovuto per legge del rapporto 1-1 o 1 - 4 (operatore /alunno con disabilità) da determinarsi in base al grado di condizione di gravità della persona.

E ancora, nell’eventuale infelice prospettiva di una carenza organica, in quale modo andrebbe a colmarsi il vuoto ed in che misura verrebbe garantita la qualità del servizio e l’assistenza all’alunno disabile, considerato anche che, i compiti assegnati al personale ATA non si limitano a tale servizio ma, per obbligo contrattuale, sono chiamati a svolgere altre funzioni.
Ancora, se quanto sopra non bastasse, è d’obbligo a questo Coordinamento richiamare l’attenzione sulla presenza degli alunni gravi e gravissimi, che presentano bisogni ed esigenze complesse, sorgendo spontanea la domanda di come un operatore scolastico, con limitata formazione, possa in grado di gestire e garantire l’assistenza dell’alunno con patologie multiple e complesse?
Va sottolineato oltretutto che, da quanto si legge, il dirigente Busacca si è limitato a convocare un “tavolo tecnico” con i soli Dirigenti Scolastici, non considerando se non ignorando, la necessaria interlocuzione con le associazioni di tutela dei diritti delle persone con disabilità, i rappresentati dei familiari e gli organismi di tutela dei lavoratori, con i quali aprire un doveroso e sano confronto a condizioni di pari opportunità, al fine di garantire compiutamente sia il diritto allo studio delle persone con disabilità e al contempo avviare una tutela dei lavoratori che hanno fin qui hanno assicurato con competenza il servizio.
Questo Coordinamento scrivente ritiene che l’assistenza igienico-personale, debba essere garantita – senza soluzione di continuità - dal personale che ha già posto in essere il servizio in quanto personale che ha acquisito professionalità e conoscenza oltre che con l’esperienza ma prioritariamente attraverso una puntuale formazione di 900 ore.

In conclusione, sarebbe opportuno che questa amministrazione riflettesse sulla necessità di porre in essere i servizi dedicati e necessari a rispondere ai bisogni dei cittadini fragili ( esempio i Progetti Personalizzati ex art. 14 della legge 328/00) non ancora avviati e che sono rimasti in attesa ( e non certo per l’emergenza da Covid 19!! ) piuttosto che pensare a soluzioni di risparmio, sulla pelle di questi ultimi.
Egregio sindaco, nel mio ruolo di presidente di questo coordinamento scrivente e ancor di più da cittadina monrealese, ho sperato e spero ancora, in un doveroso suo sguardo di attenzione verso i nostri concittadini con disabilità e verso i loro familiari, che purtroppo sembrano essere penalizzati per ben due volte, dalla condizione di fragilità che la vita gli impone e dalla disattenzione dell’Istituzione verso i loro bisogni.
Auspico pertanto che si possa trovare, sia pure in questa fase di particolare delicatezza dovuta alla pandemia, naturalmente con le dovute precauzioni di sicurezza, un momento per avviare un confronto più diretto sulle tematiche cogenti sopra esposte e per trovare soluzioni di garanzia e stabilità”.