Monreale, avviata la progettazione per il restauro del complesso monumentale cimiteriale

Se ne occupano gli studenti dell’istituto Mario Rutelli di Palermo. LE FOTO e IL VIDEO

MONREALE, 21 maggio – Avviate le operazioni preliminari per la progettazione degli interventi di recupero e restauro del complesso monumentale cimiteriale di Monreale.

Le attività di rilievo architettonico dei monumenti di maggiore pregio e dell’impianto planimetrico cimiteriale sono iniziate qualche settimana fa. Le operazioni sono condotte dagli studenti della IV A Geometra dell’Indirizzo Tecnico Tecnologico in Costruzioni Ambiente e Territorio (CAT) dell’istituto “Mario Rutelli” sotto la guida dei docenti/tutors e del coordinatore di indirizzo il professore Salvo Venturella. Il materiale realizzato, riprodotto in parte grazie alle stampanti 3d presenti all’interno del laboratorio di costruzioni dell’Istituto, sarà utilizzato per una mostra.

"L’attività di rilievo, considerata la particolarità dei monumenti e il contesto ambientale in cui questi sono inseriti - spiega il professore Venturella - è supportata attraverso l’uso di attrezzature, come il drone, che hanno consentito una lettura nuova dei monumenti presenti, e in particolare dell’Edicola centrale con la statua di Santa Rosalia. In pieno stile neogotico francese, il monumento incarna quella tendenza dell’epoca a riportare in vita lo stile architettonico gotico che si manifestò principalmente nel XVIII e XIX secolo e che si affermò principalmente in Europa e in America settentrionale, sviluppandosi accanto ad altre correnti come il neoclassicismo".

Il cimitero Monumentale porta la firma dell’architetto Giovan Battista Filippo Basile, padre del famoso architetto Ernesto Basile che completò i lavori del Teatro Massimo di Palermo nel 1897 iniziati dal padre nel 1865. Dello stesso Basile, oltre all’impianto planimetrico del cimitero monumentale, sono le due casine che circoscrivono l’ingresso.
"Pensare che a Monreale esista un’architettura legata allo stile europeo dell’epoca sa di eccezionale - commenta Venturella - perché vede questa piccola località ai margini della città di Palermo al pari, senza voler esagerare (ma in piccolo) della Londra di William Butterfield, di G.G. Scott e Barlow, di Blondel e dei tanti architetti che in pari periodo fecero grandi le più belle e interessanti capitali europee.

Entrare al cimitero monumentale di Monreale, vuol dire fare dei passi nella storia dell’architettura. Pensate che a soli 20 anni di distanza Eiffel progetta e costruisce la Torre a Parigi che porta il suo nome".
L’edicola centrale, è molto particolare nel suo genere. È un monumento a Santa Rosalia, il cui culto era molto vivo anche a Monreale in quell’epoca. "Il drone ha consentito di avere delle immagini inedite del monumento - racconta Venturella - e ci ha permesso di scoprire dettagli difficilmente visibili. Prime tra tutte le decorazioni sui timpani o nell’obelisco centrale che svetta in alto e che è sostenuto da quattro splendidi contrafforti con archivolti quasi ad annunciare lo stile liberty che arriverà rispetto al periodo di costruzione del monumento dopo ben 40 anni.

Tutti i pinnacoli sono ornati con elementi floreali che allungando di più gli elementi decorativi mirano proprio ad accentuare il verticalismo tipico del gotico. "L’architettura gotica e neogotica è sempre facile da identificare - aggiunge Venturella - gli edifici di questo stile hanno spesso tetti o guglie alte, finestre alte e strette che arrivano a un punto in alto, travi strutturali in legno a vista e motivi decorativi tratteggiati. A causa delle sue caratteristiche distintive, molte persone hanno l’idea sbagliata che tutti gli edifici gotici siano alti e stretti. In effetti tutta la struttura poggia su quattro piloni che ne definiscono un impianto perfettamente quadrato con al centro la statua della Santa. Molto interessante anche la perfezione degli intagli della pietra arenaria, il colore consente di rifrangere bene la luce, e produce una luce calda".

Un'esperienza sicuramente unica per gli studenti del geometra, per via del contesto storico in cui hanno lavorato e molto formativa per l’uso delle tecnologie utilizzate.