Macchina blocca il passaggio dell’autobus, in via Venero un quarto d'ora d’inferno

Un problema vissuto decine di volte per il quale non si trova una soluzione

MONREALE, 3 novembre – Ore 7,35 del mattino. Il paese brulica di gente. Chi deve andare al lavoro, chi accompagna i figli a scuola. Il traffico è già bello intenso. Non da bollino rosso, ma poco ci manca. Poi arriva l’episodio, per nulla insolito, che diventa la ciliegina sulla torta.

Una macchina parcheggiata in maniera incauta (diciamola così) in fondo alla via Venero, a cento metri circa dal semaforo della Circonvallazione, impedisce all’autobus dell’Ast di passare e di proseguire la sua corsa. Succede allora che il conducente si ferma, comincia a suonare, oltre che ad imprecare (Ognissanti è passato da due giorni e la litania ce l’ha ancora fresca fresca, ndr) perché capisce che il mezzo non riesce a superare quell’ostacolo.
Quello che succede dopo è facile da immaginare, anche perché lo abbiamo vissuto centinaia di volte. A catena si forma un serpentone alle spalle dell’autobus con gli automobilisti (giustamente) inferociti, che anch’essi cominciano a strombazzare a più non posso. Bastano pochi minuti per far sì che la coda arrivi chissà dove e con il sistema viario monrealese blocchi a catena buona parte del paese.

Alla fine, qualcuno riesce a spostare la macchina di qualche metro, giusto quanto basta per consentire all’autobus (qualche centimetro da una parte, qualche centimetro dall’altra) di passare a di liberare il “tappo” che si era formato. Sono trascorsi “soltanto” circa quindici minuti, che in quelle condizioni e con quel livello di fretta sono sembrati un’eternità.
L’esiguità del corpo dei vigili urbani (ma questo non lo scopriamo certo adesso, lo abbiamo scritto decine di volte e non avrebbe senso analizzare il problema in questa sede) non consente di presidiare tutte le zone del centro abitato, soprattutto in concomitanza dell’orario di ingresso degli studenti dalle scuole.
Ed allora? Nulla… occorre solo augurarsi che l’utenza della strada sia attenta e corretta e non sbadata come l’automobilista che incautamente ha lasciato la sua macchina dove non avrebbe voluto e poi, almeno per chi crede, affidarsi al Padreterno….