Monreale, sono già cinque i casi di ''morti solitarie'' negli ultimi sette mesi
Un fenomeno sul quale riflettere. Il sindaco: “Fatti che gettano nello sconforto”
Casi di morti improvvise, avvenute già da qualche giorno e scoperte solo successivamente, quando si è messa finalmente in moto la macchina della ricerca dei parenti o dei conoscenti. Magari quando i tentativi di contatto sono stati vani e la preoccupazione sfocia nell'avvisare le forze dell'ordine.
Così come è successo per Paola e Giuseppe Tofaro, fratello e sorella, rispettivamente di 89 ed 83 anni trovati morti (misteriosamente insieme) lo scorso 22 luglio. O per il 54enne Giovanni Martorana, andato via il giorno di Capodanno, accanto al cui cadavere è rimasto solo Simba, il meticcio con cui viveva, che non lo ha abbandonato fin quando le forze dell'ordine non hanno fatto l'amara scoperta del cadavere.
Poi qualche giorno dopo, il 5 gennaio, è stata la volta di Gioacchino Intravaia, che tutti chiamavano Gino, 75 anni: anche lui viveva da solo con i suoi acciacchi e le sue problematiche.
“Sono notizie che gettano nello sconforto – commenta il sindaco, Alberto Arcidiacono – e che inevitabilmente ci proiettano verso certe riflessioni interiori. Non è escluso che gli ultimi tre anni, durante i quali siamo stati costretti a vivere in maniera notevolmente diversa le nostre vite e le nostre abitudini, abbiano portato dei cambiamenti dei quali paghiamo ancora le conseguenze e che per chissà quanto tempo ci porteremo appresso”.
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