Tanto impegno per la frazione di Grisì

Riceviamo e pubblichiamo...

Caro Direttore,
esprimo il desiderio di scrivere una lettera aperta sulla sua testata rivolta a tutti quei lettori che hanno voglia di leggere e ricordare una verità che spesso viene occultata.

Oggi per l’ennesima volta leggo, con profondo rammarico, un’accusa velata verso le tre consigliere comunali della frazione di Grisì, un’abitudine diventata ormai consuetudine, ma oggi, diversamente che in passato, ho sentito la necessità impellente di scriverle la nostra (o forse solo la mia) verità, all’insaputa delle mie due colleghe, Antonella Giuliano e Gina Cucchiara.
Io negli ultimi mesi mi sono allontanata del tutto dalla politica attiva, ma ciò è accaduto, purtroppo, non per scelta personale, ma perché ho dovuto fare i conti con dei problemi di salute, oggi per fortuna superati, che hanno causato in me tanta sofferenza costringendomi ad assentarmi dalla quotidianità politica per parecchio tempo, ma mi rammarica tanto che un mio concittadino, per recuperare una manciata di voti in più, approfitti di questo per accusare sempre e comunque le tre consigliere comunali di incompetenza, incapacità, negligenza e noncuranza verso una frazione dove ognuna di noi lascia un pezzo del proprio cuore, sia che vi abiti sia che vada via per questioni di lavoro o altro.
Ecco, perché è proprio col cuore (e mi permetto di parlare anche a nome delle colleghe) che noi in questi anni abbiamo lavorato e combattuto, spesso anche tra di noi, al di là dei risultati ottenuti.


Abbiamo ereditato una frazione totalmente allo sbando, con la quasi totalità delle strade completamente al buio, in cui non esisteva in giro per le strade neppure un cestino per la spazzatura, ma c’erano già state le assunzioni all’ex ATO, in cui non esisteva affatto la tradizione di fare un albero di Natale che rappresentasse la collettività e trasmettesse i valori e le antiche tradizioni da consegnare alle giovani generazioni (cit.), in cui c’era una consulta di frazione il cui presidente (lo stesso signor Mannino) non ha risolto nessuno dei problemi di cui oggi lui stesso accusa gli altri.
Di certo, noi non abbiamo potuto fare tutto ciò che avremmo voluto, ma nessuno può accusarci della negligenza di cui spesso si dice: abbiamo combattuto per tanti temi caldi riguardanti la frazione, come la riduzione del costo dei loculi cimiteriali, ordine del giorno della sottoscritta approvato dal Consiglio comunale seppure mai applicato dall’ amministrazione, o come la costruzione di una struttura tensostatica per lo sport, ordine del girono presentato dal consigliere Giuliano e da me stessa votato, o come i fondi del terremoto, nella cui commissione il consigliere Cucchiara ha svolto le funzioni di presidente, sobbarcandosi tutti gli oneri derivanti, abbiamo urlato affinché Grisì avesse le strade illuminate, abbiamo rappresentato e difeso la frazione in tempi di crisi idrica ricevendo spesso anche le critiche fatte veicolare da chi ha lasciato questa pesante eredità, abbiamo ottenuto, grazie alla straordinaria collaborazione dell’allora assessore alla Pubblica Amministrazione Nadia Olga Granà, la tinteggiatura dei locali della scuola materna (e questi sono solo alcuni esempi del lavoro svolto). Insomma, non abbiamo di certo fatto tutto, ma sicuramente ci siamo spese pur di conseguire il minimo, che è già un inizio.

E’ certo che tutto ciò è ancora poco per una frazione che vive tanti disagi, ma ritengo sia davvero eccessivo criticare smodatamente “le tre consigliere”; o forse c’è da pensare che il problema sia proprio questo? Avere tre donne a rappresentare il nostro territorio? Non vorrei veramente poter credere a qualcosa di così mortificante, soprattutto se dall’altro lato c’è una persona che ritengo lungimirante, di buon senso e corretta, e non vorrei poter credere che tutto fosse finalizzato ad una campagna elettorale improntata non su ciò che si è fatto personalmente, ma sulla critica e sulla denigrazione altrui.
E allora il monito che gli rivolgo è di non pensare a gareggiare con un avversario al quale abbiamo tagliato le gambe, perché non c’è miglior vittoria di quella conseguita con un avversario di forza almeno pari alla nostra.

* Consigliere comunale