Le bugie dell’assessore Giannetto sì, ma gli insulti no

Francesco Macchiarella, portavoce di MBC

Riceviamo e pubblichiamo la controreplica del movimento "Monreale Bene Comune”, dopo le dichiarazioni dell’assessore

MONREALE, 9 ottobre – "In questi giorni abbiamo assistito sbalorditi alle numerose bugie consegnate dall’assessore Giannetto alle testate locali, in risposta alla nostra lettera inviata al sindaco.

Abbiamo assistito a un tentativo rabbioso e goffo di rimanere incollata ad una poltrona che non è di sua proprietà ma che era stata assegnata, ad avvio dell’amministrazione Arcidiacono, alle forze che avevano sostenuto, prima del ballottaggio, la candidatura a sindaco di Roberto Gambino. Giova ricordare che, in ragione dell’accordo di ballottaggio, al candidato sindaco andarono gran parte dei 3.000 voti presi dalla coalizione che aveva sostenuto Gambino. Arcidiacono è diventato sindaco anche in ragione del voto di tutti quegli elettori, certamente in prevalenza non di destra. A ragione del fatto che Monreale Bene Comune non era entrato in consiglio per poco meno di 100 voti, la Giannetto, ex consigliere comunale del Pd, fu indicata proprio da Roberto Gambino al neosindaco Alberto Arcidiacono.

In tal modo anche MBC sarebbe stato rappresentato istituzionalmente e avrebbe potuto dare il proprio contributo. Purtroppo in tre anni e mezzo l’assessore Giannetto non è stata capace di rappresentare e realizzare le istanze ed i programmi presentati in campagna elettorale dalla nostra coalizione originaria e confluiti nel programma del sindaco. Meno che mai c’è stata una capacità di coinvolgimento attivo del movimento. Nelle nostre riunioni abbiamo sempre evitato toni accesi e diretti, visto che la consideravamo una dei nostri. Invece per Lei il rapporto con MBC evidentemente era di comodo, tant’è che si è rotto a luglio, quando con garbo le è stato chiesto di rimettere l’incarico e dimettersi. Non capiamo però il perché dei suoi toni offensivi e delle ricostruzioni non veritiere; noi non le abbiamo mai mancato di rispetto. Non pretendiamo riconoscenza, ma gli insulti anche no. Ci chiediamo che bisogno c’è di offenderci se nel nostro movimento nessuno ritiene che debba continuare a fare l’assessore in nostra rappresentanza? Con la condivisione del Sindaco, che è stato al corrente di ogni passaggio, abbiamo concordato che si completassero i lavori in corso per aprire l’anno scolastico senza problemi.

A settembre, a scuole aperte e prima delle elezioni, doveva esserci la sostituzione. Invece, nulla di tutto ciò. Anzi, nel frattempo la Giannetto ha cercato e trovato nuovi appoggi per farsi sostenere e tentare di conservare la poltrona. Altro che civismo, altro che libertà dalla vecchia politica sporca. Anzi, il solito vizio feudale di porsi sotto le ali del nuovo potente di turno. Niente di nuovo sotto il sole. Ma facciamo un po’ di memoria per i più distratti. La Giannetto era stata per 5 anni consigliera comunale del Partito Democratico, ripetiamo, Partito Democratico, durante la giunta Capizzi. Si è candidata poi con MBC sotto il simbolo del “Quarto Stato”, ripetiamo il Quarto Stato, a sottolineare il carattere inconfondibile di sinistra. In quanto consigliera uscente del PD, MBC le assegnò la posizione di capolista e quindi il sostegno dei dirigenti e di gran parte dei candidati maschi che l’hanno inserita come seconda preferenza nelle loro indicazioni di voto in campagna elettorale. Da qui si capisce quanto sia scorretto lasciare intendere che 360 preferenze ottenute con la doppia preferenza rappresentino poco meno della metà dei circa 800 voti di lista di MBC.

Ovviamente la signora Giannetto non ha sostenuto nessuno dei suoi sostenitori, come già nei 5 anni precedenti nella lista del Partito Democratico. È facile dire poi “i miei voti”, ma è palesemente infondato. Infine, un inciso simpatico. La Giannetto ha poi ripetutamente parlato di marionette e di un puparo. Avendo chiaro chi sarebbero le marionette, chiediamo, tanto per la curiosità di dare un nome al puparo, se questi sia lo stesso che per anni la ha difesa e sostenuta. Resta purtroppo una sola triste verità, fatta di pessimo trasformismo. L’assessore è partita dal PD ed oggi è approdata nelle braccia della destra della Meloni, secondo il vento che di volta in volta ha soffiato. Logica, ma anche diciamo buona creanza politica vorrebbe che si dimettesse, invece no, la Giannetto non si dimette e resta incollata alla poltrona, quasi fosse cosparsa di attak.

Chissà chi le garantisce questa sicurezza, che ad oggi le ha consentito di rimanere assessore per altri tre mesi, ed in ragione di cosa. Siamo proprio curiosi di saperlo. Eppure, in altri casi simili gli assessori sono stati sostituiti in meno di mezz’ora, come nel caso dell’ex assessore Grippi! Ma il tempo è galantuomo e di certo sapremo. In ogni caso noi non rimarremo aggrappati a tutti i costi al carro della maggioranza, peraltro divenuta “casualmente” abbastanza affollata. Attenderemo le decisioni del Sindaco nella speranza che non si tradisca la volontà degli elettori. Almeno di quella parte che riteniamo di rappresentare, pure tar quelli che non hanno aderito o non hanno votato il nostro movimento".