36 anni fa l’omicidio di Pio La Torre: oggi cerimonia di commemorazione

Un momento della cerimonia

I politici in coro: “Riaffermare i princìpi di legalità”

PALERMO, 30 aprile - Stamane a Palermo si è svolta la cerimonia di ricorrenza per barbaro omicidio del segretario del PCI siciliano Pio La Torre e del suo fidato amico di scorta Rosario Di Salvo, avvenuto il 30 aprile 1982, ben trentasei anni fa.

Alla manifestazione commemorativa erano presenti il sindaco della città di Palermo Leoluca Orlando, i deputati nazionali Carmelo Miceli, segretario provinciale del PD, Fausto Raciti, segretario regionale del PD e Giuseppe Lupo capogruppo del PD all’ARS. Una cerimonia che non ha visto particolare presenza di cittadini, né il coinvolgimento delle scuole, come negli anni passati.
Nei loro interventi, i quattro esponenti politici, si sono soffermati sul principio che la memoria non serve solamente per ricordare uomini come eroi, bensì per riaffermare quei valori e principi di legalità, da essi perseguiti nel loro impegno politico fino l massimo sacrificio per mano mafiosa.
Da ricordare che dopo giorni dall’uccisione di Pio La Torre, venne approvata la legge, Rognoni La Torre, che prevede la confisca dei patrimoni e delle risorse finanziarie a carico dei soggetti indagati per mafia. Da rimarcare anche l’invio a Palermo come superprefetto, del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, anch’esso trucidato da Cosa Nostra il 3 settembre 1982 assieme alla moglie Manuela Setti Carraro ed all’agente di scorta Domenico Russo.

“Pio La Torre – ha aggiunto il presidente della Regione, Nello Musumeci – rappresenta un esempio di elevate virtù civiche e di alto rigore morale che lo hanno visto protagonista di una lunga stagione di lotta alla criminalità organizzata, fino all’estremo sacrificio della morte. Grazie alle sue battaglie, nel nostro ordinamento è stato introdotto il reato di associazione mafiosa, oltre alla possibilità di sequestrare e confiscare i beni ai mafiosi. Strumenti fondamentali, ancora oggi dopo 36 anni, nell’azione di contrasto alla criminalità. Tutti noi abbiamo il dovere di mantenere sempre viva la memoria di uomini coraggiosi e di servitori dello Stato. Giunga ai familiari di La Torre, del suo collaboratore Rosario Di Salvo, trucidato insieme a lui, e a quanti lottano quotidianamente contro le mafie, la vicinanza del governo regionale”.