Palermo, ricordato Rocco Chinnici nel giorno del 36° anniversario dell’eccidio

Consueta cerimonia in via Pipitone Federico, alla presenza di diverse autorità

PALERMO, 29 luglio – Stamattina a Palermo, alla presenza del generale di Corpo D’Armata, Luigi Robusto, comandante interregionale carabinieri “Culqualber", del comandante della Legione “Sicilia”, generale di Divisione Giovanni Cataldo, in via Pipitone Federico, è stata deposta nel luogo dell’eccidio, una corona d’alloro per ricordare il 36° anniversario della strage in cui persero la vita il Giudice Rocco Chinnici, i carabinieri di scorta, maresciallo ordinario Mario Trapassi e appuntato Scelto Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.

La manifestazione si è tenuta alla presenza del prefetto di Palermo Antonella De Miro, del sindaco Leoluca Orlando, dell’assessore regionale Roberto Lagalla, dei familiari delle vittime e di numerose autorità civili e militari,
Successivamente è stata celebrata una Messa nella chiesa di San Giacomo dei Militari ubicata all’interno della Caserma “Dalla Chiesa”, sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia.

Dopo l’intervento di Giovanni Chinnici, figlio del giudice ucciso, il Comandante della Legione “Sicilia”, ha affettuosamente e calorosamente salutato i familiari delle vittime presenti, le autorità intervenute, i rappresentanti della magistratura e delle forze di polizia, sottolineando che le vittime della strage di via Pipitone persero la vita nell’adempimento del dovere, e l’importanza, in commemorazioni come queste, del riaffermare la funzione dell’adempimento dei doveri, che deve spingere ognuno di noi a svolgere il proprio compito con consapevolezza e condivisione, come esempio per tutti gli altri e per i più giovani, portando avanti quell’azione morale, nei loro confronti, che tanto era cara al consigliere Chinnici.
Il Generale Robusto, ha ricordato come questi uomini siano uomini di ieri e di oggi. Ha aggiunto che, osservando nello sguardo dei parenti delle vittime, la commozione e l’onore di aver donato il loro congiunto alla Patria, si capisca come possa valere la pena spendere la propria vita per un’ideale, anche se sarebbe stato meglio potersi dare una mano prima di cadere. Ha concluso asserendo “se queste manifestazioni dopo 36 anni danno ancora una risposta come quella di oggi, vuol dire che non è stato vano donare la vita”. La cerimonia si è conclusa con l’intervento dell’Europarlamentare Caterina Chinnici, anch’essa figlia del magistrato.