Carcere di Pagliarelli, nel mistero la morte di un detenuto nigeriano

(foto La Repubblica)

Emeka Dom aveva collaborato con la giustizia

PALERMO, 11 ottobre – Circostanze ancora da chiarire per decesso di un detenuto nigeriano presso il carcere Pagliarelli di Palermo. L’uomo, Emeka Dom, 29 anni, di origini nigeriane in passato aveva collaborato con i Pm, raccontando un’aggressione subita tra il 2014 e il 2016 nel quartiere storico di Ballarò.

Questa estate, per Dom erano scattati gli arresti durante il blitz “Disconnection Zone”, con l’accusa di essere coinvolto nel clan nigeriano “Viking”. Venne condannato a 12 anni di reclusione per tentato omicidio usando una scure (arma che caratterizza l’appartenenza alle bande nigeriane).
Domenica 6 ottobre il detenuto è deceduto presso l’ospedale Civico, dopo un ricovero d’urgenza. Il giorno prima infatti era stato colto da un malore.
In seguito ai fatti avvenuti, lunedi scorso si era riunita una rappresentanza della comunità etnica presso la squadra mobile di Palermo. Frank Obidike, presente al presidio, portavoce dell’associazione multiculturale “Arci Ikenga” aveva affermato: “Per noi questa morte è davvero sospetta, sappiamo che diverse persone in detenzione volevano ucciderlo per via della sua collaborazione con la giustizia”.

Secondo i medici: “Emeka soffriva di una grave forma di cirrosi, ma non spiega comunque le cause del decesso”. È stata eseguita l’autopsia, che non ha esposto esaustive cause del decesso, restano ancora aperte diverse piste. Si attendono gli esiti degli esami istologici e tossicologici che ovviamente hanno tempistiche differenti rispetto l’esame autoptico.
Una morte avvolta ancora nel mistero, non sono da escludere i sospetti di una ritorsione avvenuta dietro le sbarre. Il nigeriano aveva fornito informazioni importantissime, aprendo scenari interessanti riguardo le strutture, componenti, affari illeciti e riti delle diverse bande nigeriane a Palermo.