In ricordo dell’Ignoto Militi: riscoprire il valore del Milite Ignoto

Ricorre oggi il 100° anniversario della traslazione dei resti del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria a Roma

Era il 4 novembre del 1921 quando un convoglio ferroviario con le spoglie del Soldato Sconosciuto, partito da Aquileia il 29 ottobre e sostando in circa 120 stazioni, arrivò alla stazione Termini accolto dal re Vittorio Emanuele III e dall’intero Stato Maggiore della Difesa.

L’anno prima il Governo aveva nominato una Commissione col compito di recuperare, dai vari campi di battaglia, i resti di soldati non identificati. Alla fine le salme che arrivarono alla basilica di Aquileia furono 11. Il 28 ottobre del 1921 vennero incaricate per la scelta finale alcune madri che avevano perso i loro figli nel corso della guerra. Ad una di esse, Maria Bergamas, toccò il non facile compito di scegliere la salma che sarebbe stata deposta all’interno del sacello al Vittoriano.
Maria, dopo aver sostato per una breve preghiera davanti ad ognuna delle undici bare, si inginocchiò davanti alla decima: sarebbe stata quella ad essere sepolta nel sacello dell’Altare della Patria a perenne ricordo dei seicentomila soldati italiani che caddero nel corso della Grande Guerra.

Il giorno dopo il convoglio, con le spoglie del soldato, partì dalla stazione di Aquileia e chi era a bordo assistette ad uno spettacolo inaspettato ed emozionante: in qualsiasi stazione vi era una folla che attendeva, in ginocchio, il passaggio del feretro. Anziani, donne, bambini, ex combattenti, mutilati, ognuno voleva ricordare il proprio caro omaggiando quel soldato sconosciuto.
A Roma venne accolto dal re “soldato”. Prima venne portato presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli e, successivamente, tra due ali di folla muta e commossa lungo Via Nazionale, a piazza Venezia.
A più di cento anni di distanza dalla fine del conflitto che azzerò intere generazioni di giovani, che vide sfumare i sogni di tanti genitori, di mogli e di figli per la continuità delle loro attività produttive e dei tanti, troppi, militi ignoti caduti nei vari campi di battaglia, credo sia doveroso, da parte di una comunità, rinsaldare la memoria sui tanti soldati che non fecero più ritorno, che immolarono le loro giovani vite all’ideale della Patria e per un futuro senza più conflitti.


Nella ricorrenza del centenario della fine del Primo Conflitto Mondiale, avevo pubblicato, nelle colonne di questo giornale, le conclusioni di una mia ricerca sui caduti monrealesi durante quel terribile conflitto. In seguito l’elenco era stato aggiornato col conteggio finale di 252 caduti nei vari teatri di guerra e negli ospedali da campo. Avevo anche auspicato, tramite l’Associazione “Venero Monreale” e di concerto con le associazioni “Liberi di Lavorare” e l’Osservatorio per la Legalità “Giuseppe La Franca”, che l’Amministrazione comunale si facesse carico del collocamento di una stele commemorativa, riportante tutti i nomi dei caduti, da affiancare al monumento esistente in Piazza S. Castrense. Anche la locale Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, per bocca del suo Presidente dott. Di Fazio, aveva sposato la proposta e garantito una eventuale integrazione economica per la realizzazione del manufatto. Anche l’amica Amelia Crisantino, Presidente della Pro Loco, in un suo articolo, aveva ribadito, citando la mia ricerca, la necessità di un restauro del Monumento ai Caduti, pregevole opera del marmoraro e mosaicista monrealese Giuseppe Matranga, e per cui l’amico mosaicista Giosuè Cangemi aveva comunicato l’intenzione di voler prestare, gratuitamente, la propria opera di restauro delle parti musive.

Lo scorso giugno, in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica, l’Amministrazione mi aveva ribadito il suo interessamento alla realizzazione della stele, comunicandomi che l’esito sarebbe dipeso dal Nulla Osta richiesto alla Soprintendenza per i Beni Culturali di Palermo.
Non penso, dati i tempi molto ristretti, che il prossimo 4 novembre i cittadini di Monreale potranno leggere i nomi dei loro giovani Caduti incisi sulla pietra a futura memoria. Ma sarebbe un atto di estrema gratitudine, verso questi figli sacrificatisi sull’altare del dovere, se in occasione di una delle prossime ricorrenze istituzionali potremmo, finalmente, leggere i loro nomi di coloro che contribuirono, con l’estremo sacrificio, alla vera Unità del Paese.

* componente del Direttivo dell’Associazione “Venero Monreale”