Cari insegnanti, l'educazione è cosa di cuore

L'arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi

Riceviamo e pubblichiamo...

In occasione della XXVI Giornata Mondiale degli Insegnanti indetta dall'Unesco mi è gradito rivolgere il mio messaggio di ringraziamento alle donne e agli uomini che con dedizione e grande senso di responsabilità ogni giorno varcano le soglie delle nostre scuole per incontrare i giovani che le famiglie consegnano alle loro cure.

Sia che si tratti dell'età infantile o dell'adolescenza nelle sue diverse fasi, l'insegnante è chiamato a lasciare un segno buono e fecondo nella vita dell’alunno a lui affidato. La relazione che nella quotidianità dell'impegno scolastico insegnante e alunni costruiscono insieme contribuisce, unitamente alla trasmissione dei saperi ed allo sviluppo delle competenze specifiche, un bagaglio umano e culturale che segna la vita e le scelte dello studente ed arricchisce in umanità la formazione continua dell'Insegnante.
La gratitudine che esprimo nasce dalla consapevolezza dell'importanza insostituibile della missione educativa dell'Insegnante in modo particolare in questo momento storico segnato dalla pandemia da Covid-19 e dal conseguente cambiamento delle modalità relazionali dettato da giuste precauzioni.
“L'educazione è cosa di cuore”, amava ripetere san Giovanni Bosco, intendendo sottolineare il ruolo unico che la passione educativa gioca nel processo di insegnamento - apprendimento. Facendo mie le parole del santo dei giovani, auspico che il cuore dei ragazzi a voi affidati possa essere raggiunto dalla Vostra passione e testimonianza umana, nella consapevolezza che, quando l'insegnante riesce a toccare il cuore, tira fuori il meglio da ogni studente.

* Arcivescovo di Monreale